6.101 Hduardo Xfmenes, Inaugurazione del mOilll/1/ento a
VII/orio Emanuele Il a Parma. Xilograjìa, da L'JIIustrazione
Vittorio Emanuele poteva vantare dimensioni sag-
giamente calibrate sullo spazio della ex Piazza di
Corte in cui veniva a trovarsi dinanzi alla facciata
dell'ex Palazzo Ducale, destinato a sede della Pre-
fenum del Regno.
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u un basamento a tre gradini si alzava un pie-
distallo a pianta quadrata sostenente un tronco
di colo nna ·canalata circondata da ghirlande flo-
reali e chiusa in alto da un roccherto, pure deco-
rato da motivi floreali.
Al
di sopra si ergeva la
statua del ovrano, in grande uniforme, con la
mano sinistra poggiata al perto e la destra diste-
sa ad impugnare la spada sguainata. Al retro un
pilastro con incise le iniziali ·SPQR· sosteneva la
gamba destra del Re.
Luigi Astorri, giovane scultore parmigiano di cui
non ci sono noti né i dati biografici né ulteriori
lavori, per questa realizzazione si era ispirato ai
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progcni petitotiani per la sistemazione delle
statue colossali di Bacco ed Ercole nel parco
della Villa di Colorno, dotati di consimili basa-
menti. Tuttavia la raffigurazione del sovrano
risultava impacciata e accademica e priva di
particolare sentimento.
La manina di domenica 24 giugno 1888 alle 9
precise il generale Ettore Gerbaix De Sonnaz,
delegato eli . M. il Re, seguito dalle rappresen-
tanze della Camera, del Senato, e dalle Autorità
cittadine, uscendo dal Palazzo di Prefettura, si
recava sul palco appositamente innalzato
dinanzi al monumento. L'intero piazzale - in cui
era stato interdetto il transito di ogni veicolo -
era stato addobbato con grandi padiglioni -
impiegando 4.000 metri di tessuto - simbolico
ricordo delle tende di un accampamento milita-
re, e bandiere e vessilli sventolavano ovunque
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dalle finestre e su alti pennoni.
Dopo la lettura dell'atto di consegna del monu-
memo, al suono deLl'inno nazionale veniva sco-
pen<t la statua.
·Fu un istante solenne e di com-
mozione profonda.
Le
bandiere si abbassarono,
i
capi si scoprirono e, al suono dell'inno italiano,
scoppiò un 11ragan.o dì applausi. di grida: "Viva il
Re", "ViLJa i Savoja". ·'Viva la santa memoria di
Villorio Emanuele!"•.
Quindi, al suono della marcia scritta per la cir-
costanza dal Maestro Bandini e suonata dalla
banda cittadina e dalle bande militari, una venti-
na eli bambine delle famiglie più in vista depo-
nevano una corona di fiori alla base del monu-
mento, seguite dai rappresentanti delle Asso-
ciazioni cittadine.
Il Come AlberLO anvirale (1834-1907), presiden-
te del Comitato per l'erezione del monumento,
dava il via alla serie dei discorsi ufficiali, seguito
dal Conte Filippo Linati (1816-1895), rappresen-
wnte del enato e del comm. Diego Tajani
(1827-1921), della Camera e quindi dal Prefetto
e dalle Autorità locali. Concludeva la cerimonia
fe to ·a la lettura dell'arto con cui
il
Municipio
accettava il monumento. Tutti gli ospiti si ritira-
rono quindi nel Palazzo deLla Prefettura dove,
alle 17,30, veniva offerto dalla Provincia il pran-
zo di gala protrattosi fino alle 20.
elle strade strilloni offrivano alla folla per 10
centesimi
un'Ode in onore di Vittorio Emanuele,
scritta dal prof. Oreste Bruni e
dalla
tipografia Graziali, mentre file ininterrotte eli per-
sone affluivano in città dal contado con tutti i
mezzi per lo spettacolo luminoso.
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