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6.120 Il Monumento a Garibaldi ai nostriglomì, dopo
i
lavori di
pulitura e resta11ro del 2001 (AGG- GOG).
mente dalle truppe guidate da Garibaldi (e non,
come da pit1 patti scritto, la perduta Battaglia di
Mentana del 3 novembre 1867); sul lato Ovest
è
infine rappresemato lo sbarco dei Mille a Marsala
(11
maggio 1860), con la scialuppa di Garibaldi in
primo piano,
il
profùo della città e la sagoma del
battello
Piemonte
salpato da Quarto al fondo e la
firma dell'Artista
·D.
Calandra, 1892· nell'angolo in
basso a sinistra.
Completa infme
il
Monumento la figura, pure in
bronzo, del Generale,
..severa e serena ad un
tempo, rilla colla mano appoggiata sull'elsa della
sciabola, in attitudine di riposo e d'al/esa•,
alta tre
metri e sorretta da una semplice base
in
pietra.
·Nell'impianto della calma figura del condollié-
ro, fasciato dalle ampie pieghe del •poncho·,
è
presente l 'influsso della identica, ma p iù agile
immagine plasmata in corso Cairoli a Torino
dal Tabacchi, del quale Calandra fu alLievo
prediletto•.
L'a bilità dell'Artista si manifesta però, piLI 'che
nella statua, rigida e inespressiva, neg li allori-
lievi, segnati da profondi sottosquadri e da una
scuhura densa di particolari veristici, resi con
estrema sicurezza esecutiva, che esaltano nel
gioco sapiente di scorci profondi le vittorie dei
garibaldini.
Le
tre tavole bronzee caranerizzate dal forte rilie-
vo e animate dall'intreccio di figure magistral-
menre definite, inquadrano la composizione in
primi piani resi quasi a tutto tondo, che sfumano
prospetticameme verso gli sfondi creando un
vibrante illusionismo pirtorico.
Il
senso pittorico delle forme, la poesia cavallere-
sca che pervade la narrazione, l'impronta ·impres-
sionistica• dell'insieme e
il
gusto del bozzetto
estemporaneo, trovano rari confronti nell 'arte pla-
stica di fine Ortocento.
L'opera, frutto del suo tempo, sonolinea gli
impulsi della passione e gli slanci della commo-
zione romantica e patriottica, esaltati nel bronzo
per ricordare uno tra gli artefici della conquistata
e sofferta Unità nazionale.
Con la costruzione del Monumento a Garibaldi
le caratteristiche ambientali della piazza, ricom-
poste con sapienza dal disegno del PetitOt, che
aveva curato l'inserimento
dell'Ara Amiciliae
nel più rigoroso rispetto dello spazio e dell 'a n-
tico impianto urbanistico, subivano una pesante
alterazione. E con quest'opera, pensata per un
a ltro luogo, la piazza, già segnata dai primi
interventi innovativi ed in parte mutata nel suo
aspetto, entrava nella tormentata e contradditto-
ria età del ovecento.
La gente, nel frattempo, si abituava alla presen-
za del Condottiero, fulcro della piazza, che dive-
niva oggetto delle imprese dei monelli: •...
ogni
giorno
-
lamentava un lettore della
·Gazzella•
nel 1913 -
intorno al Monumento di Garibaldi
decine di monelli si rincorrono, fanno salti, si
danno colpi di martello, lottano corpo a co1po,
sembra voglian dare continui saggi di rnon.elle-
rie alla presenza del Grande e pur tanto trascu-
rato Generale. che a momenti si vedrà questa
prode ragazzaglia arrivargli ad accarezzare la
bella barba.•
Con la guerra, altre ·imprese· 'avrebbero segnato
. in modo indelebile
il
basamento della statua,
sbrecciato in più punti da schegge e pallottole. 11
Monumento era comunqu·e salvo, coerentemente
con
il
carattere dell'Eroe, sopravvissuto a ben
altre avventure, ma fatto oggetto, a partire dagli
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