Monumento
a Giuseppe Garibaldi
(1893)
Giuseppe Garibaldi
(1807- 1882),
nato a Nizza,
allora parte de/territorio piemontese, figlio di
ttn
marinaio, generale e uomo politico di spicco nel
panorarna internazionale. Mazziniano, implica-
to nell'insurrezione dei Genova del
1834,
eroe
del/'i11dipendenza deii'Uruguay
(1842),
difensore
della Repubblica Romana
(1848),
al comando, nel
1859, dei Cacciatori delle Alpi, con i quali vinse gli
austriaci a San Ferm.o (CO), comandante della spe-
dizione dei Mille
(1860)
in Sicilia e in numerosi
fatti d'armi successivi- non sempre opportuni
o
vil-
totiosi
-
mosso dal desiden·o di conquistare Roma
all'Italia, contribuì in modo significativo al rag-
giungimento dell'unità nazionale. Ritira/osi defini-
tivamente dalla scena nel
1871
nella sua isola di
Caprera, LJi moriva i/2 giugno 1882.
Al centro della zona Sud della Piazza Grande,
all'ombra della torre dell'orologio, fino al 1859
sorgeva l'Ara dell'Amicizia. Eretta su disegno del-
l'architetlo di Cotte Ennemond Alexandre Petitot
6.110
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Ignoto, la Piazza Grande con l'Ara dell'Amicizia. Foto
all'albumina,
1859
(AFA
161
-
AMG).
62
6.111
6. 111
Il bozzello del Monumento a Giuseppe Garibaldi presen-
UIIo da Davide Calandra e risultato L'illcitore a/terzo
indello dctl Mw1icipio di Parma (ASCPR- SPR).
0727-1801) per solennizzare la visita a Parma
dell'imperatOre Giuseppe II d'Austria, l'Ara era
stata in realtà scoperta
il
7 giugno 1769 in occa-
sione dell'annuncio delle nozze fra Ferdinando
l di Borbone e Maria Amalia, sorella dell'Impe-
ratore, celebrate per procura a Vienna il 27 dello
stesso mese.
Era costitllita da tre elementi: uno zoccolo con
agli angoli ronde colonnine unite da una catena;
un grosso dado sulle cui facciate tra fasci littori
erano riportate epigrafi dettate da Paolo Maria
Paciaudi (1710-1785), e un tronco di colonna con
capitello ornato con due corone intrecciate, sim-
boleggianti l'amicizia tra l'Imperatore e
il
Duca.
L'ultima delle sei epigrafi in lingua latina ricorda-
va il decreto, emesso da Don Ferdinando, che
disponeva di porre le colonne miliarie, indican-
ti le distanze delle pubbliche strade, a partire
dal punto in cui si ergeva
il
monumento. Ed
infatti la colonna, realizzata in un primo tempo
per servire da basamento per il progettato e mai
realizzato obelisco dello Stradone
(>
Volume I,
Capitolo 5, pp 181-182) fungeva ·da punto cen-
trale alle colonne miliari poste lungo la via
Emilia e sulle strade principali del Ducato.