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lati in altre province per essere, nuovamenre,
introdotti in città, con comprensibile aggravio di
costi e notevole limite allo sviluppo dello stesso
Mercato Bestiame.
La
nuova strun:ura era sorta al termine di un lungo
e impegnativo iter durato oltre un decennio -
dalla nomina della Commissione di studio (C.C.
7. 139
18 giu. 1963 n. 199) alla solenne inaugurazione
avvenuta
il
28 ottobre 1973 - e completava la
zona annonaria realizzata a Nord-Ovest del cen-
tro cittadino, in località Cornocchio.
lnsediato su di un'area rettangolare di 46.000
7. 140
mq., fra
il
Mercato Bestiame
e
la Facoltà di
Veterinaria dell'Università, il nuovo Macello, edi-
ficato fra l'autunno 1969 ed
il
1973, presentava la
fronte a via del Taglio
e
vantava una superficie
coperta eli circa 7.800 mq.
La
struttura, costata un miliardo
e
ottocento milioni,
aveva una potenzialità di 12.500 tonnellate annue
di carne macellata, raggiunta grazie ad un'alm mec-
canizzazionc e alla riduzione dei percorsi interni e
delle manipolazioni. Presentava, inoltre, una ime-
7.136
ressame suddivisione interna
in
rre zone, netta-
mente separate
tra
loro: zona impura o zona bestia-
me; zona pura o zona macellazione carni; zona
contumaciale o sanitaria. Fra la zona bestiame e la
zona carni veniva rigorosamente attuato un proces-
so a senso irreversibile, senza la possibilità di per-
corsi a ritroso o di incroci
e
contaminazioni di qua-
lunque genere.
La
zona sanitaria, poi, era ubicata in
modo tale da ottenere, pur nel rigoroso isolamento
- la massima efficienza funzionale.
7.138
La
fronte unica sull'asse stradale consentiva faci-
lità di controllo sia in entrata che in uscita. Il com-
plesso coperto era formato da tre differenti fab-
bricati, destinati ad ospitare i servizi generali, le
autorimesse ed
il
macello propriamente derto.
L'edificio per i servizi generali, arretrato di circa
30 metri dalla strada, disponeva di un'ampia area
adibita a parcheggi
e
ospitava. su due piani più
il
eminterrato, gli uffici dell'Assessore, della
Direzione, degJi Ufficiali sanitari, dell'amministra-
zione, sportello bancario, bar, mensa, spogliatoi,
sala riunioni
e
due alloggi di servizio.
L'autorimessa aveva la capacità eli 10 autocarri
isotermici per
il
trasporto delle carni macellate,
zona lavaggi
e
disinfezioni, officina riparazioni e
ampio piazzale di manovra.
Il Macello, disposto su un unico piano di lavoro,
era dotato di un sistema di lavorazione in appen-
dimento costante dei capi grazie ad una fitta rete
di guide aeree
e
di apparecchiature di scuoiatura
"a strappo" per tutti i capi macellati. Presentava,
inoltre, un'ampia zona di refrigerazione con celle
di congelazione e due tunnels di refrigerazione
rapida con guide automatiche di trasporto e
attrezzature per la raccolta
e
la lavorazione dei
sottoprodotti. I reparti, progettati nel rispeno più
scrupoloso di una costante ed igienica gestione,
7.142
erano stati concepiti in termini modulari così da
consentire eventuali ampliamenti successivi fino a
giungere al raddoppio della potenzialità iniziale.
Stalle di entrata per
il
bestiame, sistemi di depu-
razione delle acque
e
di gestione delle pelli, dei
sottoprodotti
e
delle scorie
e
raccordo ferroviario
completavano la struttura, progettata dall'Ufficio
Tecnico del Comune grazie alle analisi di una
commissione che aveva attentamente studiato e
valutato complessi già attivi ed esistenti, fino a
mettere a punto una realizzazione all'avanguardia
nel panorama nazionale, ma destinata, col tempo
e la trasformazione del mercato, a divenire sem-
pre più onerosa ed antieconomica.
Il Centro Agro-alimentare (2001)
In virtCt dell'esperienza maturata dall'Ammini-
strazione con la gestione del Mercato Bestiame,
del Macello
e
del Mercato Ottofrutticolo, e in con-
siderazione delia rapidissima evoluzione del siste-
ma distributivo italiano, sempre più orientato al
modello europeo,
il
Comune presentava nel 1980,
d'intesa con la Regione, il progetto per la realiz-
zazione del Centro Agro-alimentare di Panna,
destinato a favorire la
•Concentrazione dell'offer-
ta. del/a commercializzazione e del/a domandc1
di quasi
Ili
Ili
i
prodotti destinati all'alimentazione
umana, ospitando nel contempo, non solo opera-
/ori commerciali di
tipo
tradizionale, ma cmcbe
puJI/i df vendita del/"industria e dell'm1igianato
di trasformazione nonché le stesse strullure (uffi-
ci. magazzini, ...) delle varie forme della produ-
zione e distribuzione•.
Il progetto, che prevedeva la realizzazione di
un vasto complesso alle spalle dei Mercati
7. 143
Generali esistenti, nell'area compresa tra la stra-
da del Cornocchio, la Tangenziale Nord e la
strada per Baganzola, contemplava la costruzi o-
ne di un ampio fabbricato
.a
forma di "H " desti-
nato alla zona commerciale
e
direzionale e
suscettibile di ampliamento, unito posterior-
mente ad un grande magazzino eli deposito,
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