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ma con -
ø
dinanzi al clitico del soggetto -
la
;
-
ø
(congiuntivo imperfetto, condizionale presente, forme di indica-
tivopresente
voól
344
“vuole”,
poól
345
“può” e
diìz
dice”), ugualmente
inalternanzacon -
o
dinanzi al cliticodel soggetto -
l
;
-
à
(indicativo futuro, alcune formemonosillabichedi indicativopre-
sente), con cambio dell’intonazione in ascendente dinanzi ai clitici
del soggetto -
l
e -
la
346
(desinenza arcaica di condizionale presente)
1a pers. plur.
-ma
347
(indicativopresente, congiuntivopresente, indicativo futuro),
in alternanza con -
m
dinanzi al clitico del soggetto -
ja
;
-ma
(imperativo presente) in alternanza con -
mo/
-
m
dinanzi alle
forme dei pronomi personali clitici in funzione di complemento og-
getto (direttoe indiretto);
-n
348
(indicativo imperfetto, congiuntivo im-
perfetto, condizionale presente)
2a pers. plur.
349
(indicativo presente, congiuntivo presente, indicativo futuro,
imperativopresente), con cambiodell’intonazione in ascendente di-
nanzi a
-v,
cliticodel soggetto;
-ov
350
(indicativo imperfetto, congiun-
tivo imperfetto e condizionale presente)
3a pers. plur.
-n
351
.
344
Continua lat. volg.
volet
(cf. Rohlfs, op. cit., vol. 2°, p. 283).
345
Creazione analogica sulla forma precedente (cf. Rohlfs, op. cit., vol. 2°, p. 283).
346
-
è
continuaunapiùantica
–ìa
, spiegabilecome sviluppodella forma latina
habebat
ag-
glutinatasi con la desinenza di infinito
–re
.Allametà delXIX secolo era ancora l’unica desi-
nenza di 3a sing. del condizionale (cf. Biondelli, op. cit., p. 217).
347
E’ riconducibilea lat. -
mus
, cheper i normali principi dell’evoluzione foneticadel dia-
lettoparmigiano si è sviluppato in–
m
. SecondoBiondelli (op. cit., p. 214), allametàdelXIX
secolo soltanto il presente congiuntivo e il presente imperativo avevano la desinenza –
ma
,
che si spiega come rifacimento analogico sulla base della desinenza –
a
di 1a pers. sing. del
congiuntivopresente.Dopo lametàdelXIX secolo–
ma
è stata estesa all’indicativopresente
e al futuro.
348
La forma –
m
è statamutata in –
n
per analogia sulla desinenza di 3a persona plurale.
Talemutamento deve essere avvenuto dopo lametà del XIX secolo, visto cheBiondelli (op.
cit., pp. 214-215) attribuisce al dialetto parmigiano –
m
.
349
E’ riconducibile a lat. –
ītis
(4a coniugazione) (cf.Rohlfs, op. cit., vol. 2°, p. 253). Essa
è stataestesaper analogiaalla1aclassedel gruppoA(cioèalla1aconiugazione), che secondo
Biondelli (op. cit., p. 214) allametà del XIX secolo aveva ancora la desinenza –
è
, che è lo
sviluppo regolare di lat. –
ātis
.
350
Alla desinenza –
e
, sviluppo foneticodi lat. –
ātis
(indicativo imperfetto) con ritrazione
dell’accentoper analogia sul singolare, è stato aggiunto il clitico–
v
(< lat.
vos
), inizialmente
a partire dalle frasi interrogative (cf. Rohlfs, op. cit., vol. 2°, p. 254). Successivamente la
nuova desinenza –
ev
(>
-ov
) è stata estesa al congiuntivo imperfetto e al condizionale.
351
E’ la continuazione normale di lat. –
nt
.
102
1...,105,106,107,108,109,110,111,112,113,114 116,117,118,119,120,121,122,123,124,125,...329
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