modificatori del verbo che lo precisano; esempi:
aj ò^snè a vùndz^oór
“ho cenato
alleundici”,
jeér i l’àn^vìst aPèrma
“ieri l’hannovistoaParma”,
deéz
^
aàn^fà l’à^fe-
stegè par l’ùltma^vòlta
“dieci anni fa ha festeggiato per l’ultima volta”.
Puòesprimere inoltreuno statoattuale inquantoconseguenzadi un’azioneopro-
cesso già conclusi; esempi:
aj ò^’vèrt^al rubinèt^da l’aàcua
“ho aperto il rubinetto
dell’acqua”,
l’arloój al s’é^ròt
“l’orologio si è rotto”.
Nell’ambito delle frasi secondarie viene usato quando il verbo della frase princi-
pale è codificato permezzo di una forma di tempo presente: esprime un rapporto di
anteriorità rispetto ad esso; cf., per es.,
i sàn ch’aj ò^snèa vùndz’^oór
“sanno cheho
cenato alle undici”.
L’imperfetto è utilizzato in primo luogo nelle forme verbali che segnalano “vi-
cende” specifiche (singole o iterate) oppure abitudini onorme contemporanee adun
intervallo temporale anteriore all’atto comunicativo: in altre parole, è un presente
proiettatonel passato; esempi:
poòc
^
fàapjoveèva
“poco fapioveva”
da’chì’ndrèa’s
lavoreèva
“inpassato si lavorava”,
i romàn i parleèvn’^in latén
“i romani parlavano
in latino”.
Nell’ambito delle frasi secondarie viene usato innanzitutto quando il verbo della
frase principale è codificato permezzo di una forma di tempo presente: esprime un
rapportodi anteriorità rispettoadesso. Esempi:
a sòchepoòc
^
fà^apjoveèva
“soche
poco fapioveva”,
i diìzon cheda’chì’ndrè^a’s lavoreèva
“dicono cheun tempo si la-
vorava”.
Quando, invece, il verbodella fraseprincipaleècodificatopermezzodi una forma
di passato o imperfetto, esprime un rapporto di contemporaneità rispetto ad esso e
vieneusatoper lacongruenzadei tempi.Esempi:
i s’àn^dìt ch’a seèrv’^acà
“ci hanno
detto che eravate a casa”,
a’n seèva
^
miìga ch’at lavoreèv^tùt^i dì
“non sapevo che
lavoravi tutti i giorni”.
Il trapassato esprime in primo luogo un rapporto di anteriorità rispetto ad un in-
tervalloanterioreall’attocomunicativo.Questa funzioneè tipicadelle frasi principali
legate a frasi precedenti il cui verbogià esprime un rapportodi anteriorità; esempio:
Peédor l’é^rivè,mo l’amiìg l’eéra
^
béle^partì
“Pietro arrivò,ma l’amico eragiàpar-
tito”.
Nell’ambito delle frasi secondarie viene usato quando il verbo della frase princi-
paleècodificatopermezzodi una formadi passatoo imperfetto: esprimeun rapporto
di anteriorità rispetto ad esso e viene usato per la congruenza dei tempi. Esempi:
al
seèva ch’a seéra^partì
“sapeva che ero partito”,
andeèva^pjàn, parchè^’j
eèva
^
apéⁿna^faàt^n’incidént
“andavo adagio perché avevo appena fatto un inci-
dente”.
Il futuropuò essereusato, come il presente, nelle formeverbali che segnalano sia
“vicende” specifiche (singoleo iterate), siaabitudini onorme.Esprime inprimo luogo
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