Layout 1 - page 108

Soltanto con l’indicativo si possonousare tutti e sei i tempi
Tre di essi (presente, imperfetto e futuro) vengono codificati permezzo di forme
verbali semplici, affini aquelledi presente, imperfettoe futurodell’indicativo italiano.
Con i restanti (passato, trapassato, futuro anteriore) si usano invece formeperifrasti-
che, che sonoaffini aquelledi passatoprossimo, trapassatoprossimo, futuroanteriore
dell’indicativo italiano, componendosi dell’ausiliare
ésor
“essere”o
aveér
“avere” e
di una forma di participio passato.
Il presente può essere utilizzato nelle forme verbali che segnalano sia “vicende”
specifiche (singole o iterate), sia abitudini, norme o verità generali. Esso esprime in
primo luogo un rapporto di contemporaneità rispetto all’atto comunicativo; esempi:
al còra
“corre”,
avaàg^al bàr tùtj^i dì
“vadoal bar tutti i giorni”,
la teéra lagiìra^da-
tórn’^al soól
“la terra gira intorno al sole”.
Vi sonopoi casi - eventualmenteevidenziati permezzodi particolarimodificatori
- nei quali il rapporto è invece di posteriorità, come, per es., in frasi concernenti “vi-
cende” specifiche, quali
frapoòcavaàg
“frapocoparto”,
dmàna’gh telefonèma
“do-
mani gli telefoniamo”.
Può essere usato inoltre con la funzione di “presente storico”; esempio:
sénta
cò^é^capitè^aZvaàn: al và^incàe’l caàta^i leèdor
“senti cos’è successoaGiovanni:
entra in casa e trova i ladri”.
Nell’ambito delle frasi secondarie viene usato innanzitutto quando il verbo della
fraseprincipaleècodificatopermezzodi una formadi presente: esprimeun rapporto
di contemporaneità rispetto ad esso. Esempi:
a vèd ch’j én^’drè^lavoreèr
“vedo che
stanno lavorando”;
i sàn ch’a sèm’^i pù^fòrt
“sanno che siamo i più forti”,
dal mo-
mént^ch’a pjoóva, i vàn^in cà
“poiché piove, entrano in casa”.
Quando invece il verbodella fraseprincipale è codificatopermezzodi una forma
di passatoo imperfetto, si segnalache la“vicenda”oconsuetudinedenotatadalla frase
secondaria ha un’estensione temporale che comprende sia l’intervallo in cui la frase
reggente si situa, sia ilmomentodell’attocomunicativo; cf., per es.,
i t’àn^rispetèpar-
chè^’t sì^’l padrón
“ti hanno rispettato perché sei il padrone”,
i’n seèvon
^
miìga che
Zvaàn l’é^’nmuzicìsta
“non sapevano cheGiovanni è unmusicista”.
Il passato viene utilizzato perlopiù nelle forme verbali che segnalano “vicende”
specifiche (singoleo iterate).Essoha le funzioni di dueclassi dell’italiano: il passato
prossimo e il passato remoto. Esprime in primo luogo un semplice rapporto di ante-
riorità rispetto all’atto comunicativo, eventualmente messo in risalto per mezzo di
singolare plurale singolare plurale
1a
portì portìsem tèins/ tgnì tèinsen/ tgnìsen
2a
portìs portìsev tèins/ tgnìs tèinsev/ tgnìsev
3a
portì portìn tèins/ tgnì tèinsen/ tgnìn.
95
1...,98,99,100,101,102,103,104,105,106,107 109,110,111,112,113,114,115,116,117,118,...329
Powered by FlippingBook