Osservazioni introduttive
La lingua, codice usato per comunicare, è in primo luogo un fenomeno di natura
fonica: noi stessi abbiamo appreso l’italianodapiccoli senza conoscere la scrittura e
nelmondo si contanoancoraoggimilioni di individui checomunicanoperfettamente,
pur essendoanalfabeti. Per lo stessomotivomolti di colorocheparlanocorrentemente
il dialettoparmigianonon si sonomai cimentati con la sua grafia e avrebberogrossi
problemi a scriverlo. Da un secoloormai è un fatto assodato che la scrittura è un fe-
nomeno di importanza secondaria per lo studio di una lingua
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, visto che le lettere
(grafemi secondo la terminologia scientifica) presuppongono i suoni, mentre questi
- come si èdetto -hannoun’esistenzapropriaaprescinderedalle lettere.Tenutoconto
di ciò, inquestocapitolo si delineano inprimo luogogli aspetti essenziali del sistema
fonico del dialetto parmigiano e si definisce l’uso delle lettere in rapporto ai suoni,
mettendo in luce talune incongruenzedel sistemagrafico“tradizionale”eproponendo
una scrittura più consona al dialetto parmigiano odierno.
In realtà il sistema si componenondi suoni (foni secondo la terminologia scien-
tifica), ma di fonemi, cioè di elementi astratti che costituiscono il “minimo comun
denominatore” condiviso dai parlanti e vengono realizzati nella comunicazione per
mezzo di suoni, ciascuno dei quali è la proiezione di un singolo fonema: il parlante
pronuncia una parola producendo una sequenza con un numero di suoni identico a
quello dei fonemi, mentre il numero di lettere della forma scritta può essere even-
tualmentediverso, come, per es., in it.
hanno
e
sciare
(la lettera
h
del primonon cor-
risponde a nessun fonema, mentre le lettere
sc
del secondo rappresentano un solo
fonema). Una differenza importante tra suoni e fonemi sta nel fatto che un fonema
può venire realizzato permezzo di più suoni alternativi differenti (allofoni secondo
la terminologia scientifica), chepossonoesserevarianti combinatorieovarianti libere.
Le prime vengono imposte al parlante da contesti fonici particolari; così, per es., in
italiano si usa per il fonema
s
l’allofono sonoro quando esso compare in posizione
intervocalica (come in
mese
,
asino
,
cortese
,
curioso
). Le seconde riflettonopiuttosto
1
Cf., per es., F. de Saussure,
Corso di linguistica generale
, Bari, 1970, p. 36: “Lingua e
scrittura sono due distinti sistemi di segni; l’unica ragion d’essere del secondo è la rappre-
sentazione del primo; l’oggetto linguistico non è definito dalla combinazione della forma
scritta e parlata; quest’ultima costituisce da sola l’oggetto della linguistica”.
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