Layout 1 - page 26

Lenormegraficheorapropostepotrebbero suscitare leperplessitàdi quei cultori
del dialetto parmigiano che sono propensi a seguire una tradizione ormai consoli-
datasi, limitandosi ad accogliere almassimo lemodifiche codificate nel dizionario
di Capacchi
47
(come, per es.,
c
anziché
q
e l’uso di
z
per rappresentare il fonema
consonantico sonoro corrispondente a quello sordo
s
). Non si deve tuttavia dimen-
ticare chequesta tradizione affonda leproprie radici inunperiodo in cui lepersone
acculturate erano una sparuta minoranza in una società formata in gran parte da
analfabeti e semi-analfabeti cheparlavano esclusivamente indialetto, non sapendo
l’italiano: visto che, per poter vivere in una società siffatta, queste persone accul-
turate dovevano essere in grado di utilizzare il dialetto nella conversazione quoti-
diana, la grafia approssimativa elaborata sulla base di quella dell’italiano era per
loro sufficiente al fine di riconoscere in essa senza problemi la forma fonica di pa-
role che appartenevano al loro “lessicomentale”
48
. Oggi la situazione èmolto di-
versa per il semplice fatto che la gran parte delle persone delle generazioni più
giovani ha conoscenze assai limitate o addirittura nulle del dialetto parmigiano.
L’usodellagrafia tradizionalenon è certo ilmodomiglioreper avvicinarle aquesto
idioma, tentandouna riscossa che deve basarsi inevitabilmente sulle grammatiche,
sui dizionari e sui testi scritti: a tal fine serve una scrittura che (pur non essendo
così rigorosa come quella fonetica, che “spaventerebbe” i non specialisti) rappre-
senti inmaniera sufficientemente “razionale” il parlato e permetta di fornire indi-
cazioni chiare e trasparenti per una corretta pronuncia
49
, in primo luogo riguardo
allevocali accentate, che sono elementi di particolare importanzanell’ambitodelle
parole.
Questa riforma non rende tuttavia inutilizzabile il dizionario di Capacchi, che
anche in futuro potrà continuare ad essere uno strumento indispensabile per coloro
che studieranno il dialettoo saranno interessati a scrivere testi dialettali. Basta “con-
vertire” la suagrafia inquella riformataqui proposta, basandosi sulla seguente tabella
delle corrispondenze nell’ambito delle sillabe toniche:
47
Cf. G. Capacchi,
Dizionario italiano-parmigiano,
Parma, 1992.
48
Unbuonesempioal riguardopuòessereconsiderato il
Vocabolarioparmigiano-italiano
di C. Malaspina (Parma, 1854-1959): i suoi lemmi sono scritti in tal modo che un lettore
sprovvisto di conoscenze adeguate del dialetto parmigiano spesso non è in grado di arrivare
alla pronuncia esatta.
49
Così, per esempio, la lettera consonantica raddoppiata è un ottimomezzo per rappre-
sentare le consonanti lunghe (dette impropriamente “doppie”) dell’italiano, mentre non per-
mette di rappresentare inmaniera chiara e trasparente le vocali accentate con intonazione
semplice del dialetto parmigiano.
13
1...,16,17,18,19,20,21,22,23,24,25 27,28,29,30,31,32,33,34,35,36,...329
Powered by FlippingBook