imodi differenti nei quali gruppi di parlanti (accomunati da unamedesima apparte-
nenza geografica o sociale) o, al limite, singoli parlanti pronunciano un fonema; si
pensi, per es., alla realizzazione del fonema
r
dell’italiano “alla francese”, tipica di
diversi italofoni dell’areaparmense, oall’aspirazioneusatadaalcuni toscani per pro-
nunciare il fonema
k
(scritto
c
) nell’ambito di parole quali
casa
e
cane
.
§ 1. Le vocali
2
:
anteriore
3
mediana posteriore
chiusa
4
i u
semichiusa
5
é ó
semiaperta
è ò
aperta
a
Analogamente all’italiano, le opposizioni fonologiche
é
≈
è
da una parte,
ó
≈
ò
dall’altra funzionano evengonodistintenettamente nella pronuncia soltantoquando
si trovanonella sillaba tonica (cioèaccentata), che si distinguedallealtre, detteatone
(cioè non accentate), perché su di essa è posto l’accento di una parola; cf., per es.,
t
ò
rta
“storta”≈
t
ó
rta
“torta”,
n
è
va
“nave”≈
n
é
va
“neve”.Nelle sillabe atone tali op-
posizioni fonologiche si neutralizzano
6
, con la conseguenza che si ha una pronuncia
con suoni meno differenziati, simili ad
é, ó
in sillaba pretonica (cf., per es.
p
e
nsèr
2
Esse sono riconducibili alle 10vocali (5brevi e 5 lunghe) dellamatrice latina, riguardo
alla cui evoluzione romanza, cf., per es., H. Lausberg,
Linguistica romanza,
Milano, 1976
(2aed.), vol. 1°, pp. 202-203,D.Vitali,
Perun’analisi diacronicadel bolognese. Storiadi un
dialettoal centrodell’Emilia-Romagna
, in “Janua. RevistaPhilologicaRomanica” 8 (2008),
p. 24.Del problema trattapureA. Piagnoli nel saggio
Foneticaparmigiana, riordinataedac-
cresciutadellenotemorfologichepercuradiAntonioBoselli
(Torino, 1904, pp. 22-37), scritto
prima dell’avvento della linguistica teoricamoderna, senza distinguere fonetica e fonologia:
si attribuisce così al dialetto parmigiano un sistema di 11 elementi vocalici differenti.
3
Con i termini “anteriore”, “mediano” e “posteriore” si indica la posizione della punta
della lingua all’interno della bocca: in prossimità dei denti, nella parte centrale del palato,
nella parte posteriore del palato.
4
Con i termini “chiuso”, “semichiuso”, “semiaperto”, “aperto” si indicano diversi gradi
di apertura della bocca: da unaminima ad unamassima.
5
Si nota che le lettere
é, è, ó, ò
, utilizzate inquesta grammatica per la sola sillaba tonica,
corrispondono ai simboli
e, ɛ, o,
dell’alfabeto fonetico internazionale, ai quali sono state
preferite per ragioni di simmetria, avendo scelto di utilizzare le lettere
e, o
senza segni d’ac-
cento per le sillabe atone.
6
In una prospettiva alla Trubeckoj, si direbbe che i due diversi membri dell’opposizione
vengono sostituiti dal loro arcifonema: “si intende con arcifonema l’insiemedei tratti distintivi
chesonocomuni aidue fonemi” (N.Trubeckoj,
Fondamentidi fonologia
,Einaudi, 1971, p. 94).
4