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6.2 M
ECCANISMI DI DANNO
L’analisi dei danni riscontrati a seguito di terremoti ha evidenziato per ogni macroelemento alcuni
“meccanismi di collasso” peculiari e ricorrenti, in totale 28, tra quelli cinematicamente ammissibili
si verifica quello che richiede meno energia. A Sant’Uldarico, data la morfologia dell’edificio, non
tutti i macroelementi previsti, in relazione ai meccanismi di danno, sono presenti.
2 Meccanismi di danno delle chiese
Il meccanismo di collasso di un macroelemento murario consiste nella formazione di zone di
localizzazione spinta della deformazione (fessure o “linee” di frattura) che separano il
macroelemento in blocchi quasi rigidi i quali assumono, sotto l’azione del sisma, un cinematismo a
cui le forze di inerzia imprimono un moto accelerato che si evidenzia nel “crollo.” Le zone di
connessione fra i macroelementi della costruzione sono già linee singolari predisposte a generare
meccanismi di disaggregazione per cui un macroelemento può assumere rototraslazioni relative
rispetto agli altri macroelementi. Le cerniere non è detto si formino dove c’è il massimo momento
flettente; la loro posizione dipende dalle condizioni di vincolo delle pareti.
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Es. se alla base di un muro che ribalta c’è un contrafforte esso può ribaltare dove finisce il contrafforte
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