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un impianto o l’attivazione di procedure di allarme. Negli edifici storici è comunque difficile
determinare soglie di pericolosità: “Il monitoraggio non rappresenta uno strumento di allarme o di
individuazione del comportamento sismico. Un suo uso può essere significativo nell’emergenza
post-terremoto, su strutture molto danneggiate di cui si volesse verificare l’evoluzione del
meccanismo attivato dal sisma e la risposta ad eventuali scosse di replica.”
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La possibilità di osservare e controllare uno stato di dissesto, è il più delle volte legata alla
disponibilità di idonei strumenti di misura, nonché allo sviluppo di una serie di fasi, che producano
per il tecnico utili informazioni, atte a identificare le cause del dissesto e a orientare gli interventi
per il recupero statico – funzionale delle strutture. In particolare è necessario non solo, misurare
campi di spostamento in opera, ma graficizzare lo stato di dissesto, individuare e distinguere le
lesioni principali. Prima di tutto bisogna scegliere lo strumento più idoneo per misurare un
determinato parametro, tenendo conto delle sue caratteristiche intrinseche e dell’ambiente in cui
sarà installato. Si elencheranno alcuni strumenti e i relativi parametri che misurano:
-
Inclinometri
!
Rotazioni
-
Sistemi assestimetrici o livellometri
!
Cedimenti differenziali
-
Fessurimetri
!
Giunti strutturali o fessure
-
Pendoli
!
Inclinazioni del corpo strutturale
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Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 9 febbraio 2011, Valutazione e riduzione del rischio sismico del
patrimonio culturale con riferimento alle Norme tecniche per le costruzioni di cui al decreto del Ministero delle
infrastrutture e dei trasporti del 14 gennaio 2008.
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