Il Mercato
del Bestiame
Da Piazza Ghiaia
ai Mercati Generali
Fin dal loro sorgere i mercati e le fiere del bestia-
me
di Parma ebbero una grande importanza
e
si
svolsero sotto la diretta sorveglianza dei ".Rectorcs
Mercadanciae" e con l'assistenza di due notai
"Notarii bovaforum"
incaricati di porre in iscritto
ogni contratto stipulato in mercato.
Erano salite in grande rinomanza la Fiera autunna-
le di ant'Ercolano e quella primaverile di an iro
che, come abbiamo visto
(>
Volume II, Capitolo 7,
p
150),
tenute originariamente nel Prato Regio,
vennero spostate nel XIII secolo nella Ghiaia, che
di\'enne così luogo principale di commercio del
bestiame e intorno alla cui area si vennero, col
tempo, radunando buona parte delle macellerie
della città, dette allora beccherie, ed
il
macello.
Oltre
i
parmigiani, frequemavano la piazza cittadi-
na molti forestieri, tanto da insospettire Bernabò
Visconti, il quale per paura che i suoi nemici, con-
fusi tra la folla, gli u·amassero insidie, soppresse
nel
1364
ogni manifestazione del genere e soltan-
to nel
1512
le fiere potevano essere ripristinate dal
Pontefice Giulio II. Più tardi vennero nuovamente
sospese per le turbinose vicende politiche che
avevano sconvolto la vita del Ducato o nel timore
di epidemie, come appare nelle severe - quanto
inascoltate - gride dell'epoca.
el corso dei due secoli di dominio Farnesiano le
fiere e i mercati languirono e perdettero la loro
nativa importanza, perché i duchi, molto attenti
allo splendore della città, trascurarono l'agricoltu-
ra ed il commercio. Disinteresse che si protrasse
col governo borbonico, fortunatamente mitigato
da alcune importanti azioni intraprese dal Primo
Ministro Guglielmo Ou Tillot
(1711-1774),
che
rivitalizzò o diede vita acl alcuni mercati del
Ducato (Guastalla, Montechiarugolo, ...), ridusse
l'estensione delle riserve ducali di caccia, resti-
tuendo così terre e fiducia ai contadini e incre-
mentando i loro mercati.
Terminata la dominazione francese, ·con Maria
Luigia
il
settore - grazie all'accolta politica econo-
mica degli amministratori ducali - ricevette un
benefico incoraggiamento: furono valorizz:Hi
mercati esistenti e ne furono rabiliti dei nuovi.
Il Mercato Bestiame
voluto da Maria Luigia
Con la costruzione delle Beccherie la Duchessa
aveva dovuto destinare un ampio spazio di terre-
no a levante del Giardino Ducale per
il
nuovo
mercato del bestiame- per cui furono spesi f)il.1di
100.000
franchi. Per rendere idoneo
il
luogo all'u-
so fu necessario demolire in
pane
le mura
<.Iella
città ed alcuni bastioni, intervento che componò
un notevole impiego di manodopera negli inver-
ni
1836-1837
e
1838.
·Sua Maestà, perfavorire il commercio del bestia-
me, ramo principale della ricchezza dello Sta/o,
volle inoltre che a comodo di coloro cbe frequen-
171
7.91-92
Due L'edllle inter-
ne del Foro Boario ftmo
erigere da Maria luigia
(Pietro Mazzt1, disegno.
1838 e lìlografia dtl Mo-
numenlf e Muu(/ìceuze
da
Sua Maestà... ;\1aria
luigìa
Arciduchessa
d'Austria, Duchessa di
Parma, Piaceuza e Gua-
stalla. Parigi, Re11ouard,
1845). Cou la costmzfo11e
delle Beccherie la Du-
chessa aveva destl11ato
1111
ampio spazio di terreuo a
letxmte del Ciardiuo Du-
cale per
il
11/IOL'<> mercato
del bestiame. L 'ed(/ìcio,
per euifuremo spesipilì di
100.000 frauchi, com-
7.
93 pnmdet
'Cl
·a
Il
'i
ngres.•;o
1111
copeno e 11ei lati due lun-
ghi p011ici per bestiame,
onde sottrarlo alle illlem-
perie-. Se/l'ampio piazza-
le si trova
m
no gli abhet-e-
ratoi e
1111
doppiofilm·e di
alberi (CP- GAL).
7.93
Scmte Bergamaschi,
Pia11ta del vecchio Foro
Boario. China su ca11a,
1875. E' evideute k1 colifl-
gurazione a ferro di
cavallo con ampi ponica-
ti
e l'ìngresso chesi ttprii!Ct
su strada delle Fonderie,
all'epoca chiusa (ASCPI?,
1890, h.
963,
Strade 2,
f
l
-
SPR).