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Il Mercato
dei
Bozzoli (1817)
Dal cortile della Pilotta
al Foro Boario
Un tra/lamento particolare ebbe a Parma
il
mer-
cato dei bozzoli da seta, sviluppatosi a partire
dalla fine del XVI secolo, non soltanto perché que-
sti erano soggetti acl uno specifico e complesso
rituale di contrattazione, ma perché l'importanza
che il prodollo aveva nell'economia della regione
e al tempo stesso la loro deteriorabilità -per cui
dovevano essere essiccali a regola d'ane e protelli
dalle intemperie
-
aveva portato alla orgallizza-
zione di tmo speciale luogo di scambio, collocato
sol/o tendoni indicati con il nome di
"pavaglioni",
nome passato poi ai portici in muratura da cui
furono sostituite le stnlfture in tela e legno.
Foglie di gelso e bachi da seta
Tra le colture arboree del parmense, oltre la vite,
grande importanza aveva acquisito
il
gelso, intro-
dotto nel Ducaco già nel Cinquecento al fìne di
allevare il baco da seta, ed al quale nuovo impul-
so aveva dato
il
Primo Ministro Guglielmo Du
Tillot (1711-1774) nel XVIII secolo.
li
ministro
aveva inteso potenziare la bachicoltura favorendo
il
commercio interno dei bozzoli, viewndone l'e-
sportazione ed imponendo agli agricoltori la col-
tivazio ne del gelso. Nella seconda metà del
Settecento si provvedeva addirittura ad attrezzare
·dei vivai de' mori
[gelsi]
nei recilltOdei serraglio
di Colleccbio•,
e inoltre nel Bussetano, a San
Secondo, Soragna, Fontanellato e Roccabianca.
La
produzione nel parmense, se confrontata con
quella del Reggiano o del Modenese, rimase
comunque sempre quantitativamente modesta e
tale da non fare assurgere mai a coltivazione prin-
cipale quella del gelso. Anche i ftlatoi impiantati ftn
dalla seconda metà del eicenro - nel 1765 a Panna
si contavano 24 fabbriche di tessuti serici con 156
telai a cui fornivano lavoro 44 mercanti - ebbero
vita stentata pur producendo tessuti di buona qua-
lità anche in considerazione dell'ottimo livello della
l
materia prima locale, particolarmente ricercata.
Capitoli, Bandi, Gride stabilivano che l'intera pro-
duzione di bozzoli fosse portata dalla campagna
in cinà, venduta e pesata sono gli occhi dei depu-
tati per mantenere attivi i telai esistenti. Una grida
significativa
è
quella del 28 luglio 1696 nella quale
è
detto che l'Arte della Seta ricorre
"in lacrime..
al
Duca a nome di tanti poveri tessitori ed operai
"rido/li ctd estreme angustieper mancar loro i latJO-
ri, mancando la seta che viene, da' mercanti e da
altri, mandata quasi tutta fuori dello Stato
...•.
Ciò nonostante la lavorazione della seta costituiva
fin dall'epoca farnesiana la più importante "indu-
stria", in grado
eli
dare abbondame occupazione
di manodopera e come tale venne sempre tutela-
ta dall'Autorità.
!elle famiglie contadine, poi, la bachicoltura
contava qualcosa, non fosse altro perché poteva
7.81 Pietro Mazza, Veduta dei po11icì dì un co11ite della Pìlolla.
Litografia,
7826. I
voltonì del Palazzo della Pilolla ospitarono
per secoli d11e volte l'anno
il
Mercato dei Bozzoli, legato all'im-
po11ante a11e della seta (ASCPR
-
GAL).
7.82
il
ciclo della seta, dall'allevamento dei bacbì, alla raccolta
dei bozzoli alla lavorazione nelle filande, in una Incisione
didallica ollocentesca (CP- GAL).
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1...,157,158,159,160,161,162,163,164,165,166 168,169,170,171,172,173,174,175,176,177,...252
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