piazza Ghiaia vennero ricavati su progeno del-
l'arch. Ettore Leoni
(1886-1968)
locali ad uso
commerciale.
Va sottolineato che l'operazione, dal pumo di 'isLa
amministrativo, risultava decisamente innovmiva.
Infatti il Comune con lo scopo di
.prot't'edere
7.46
7.47
7.46-47 Il mom1111entale porticato e/elle Beccherie ripreso dalla
sommìlà della scalinata che COitciuceva al Ponte di Mezzo. La
foto col particolare dei pilastri consente eli apprezzare la parti-
colare tecnica costruttiva che, ponendo un capitello in pietra
co11 rocchetto scanalato a sostenere gli ctrcbitravi
1
dava l'im-
pressiolle di pilastri in pietra rivestiti da
IIIJCJ
sottile fodera i11
matt011i
(ASCPR- PJM).
degnamente all'estetica dell'impo1tante zona ci/la-
dina. migliorando al tempo stesso un sen•izio
impo11antissimo come quello del pubblico mercato
con la dotazione di tutti gli occorrenti serl'izi·
e,
nel contempo, di
·non portare ulteriori aggravi al
bilancio del Comune colla contrai/azione di nuoui
mutili•
aveva affidato l'intera operazione alla
ocieLà Anonima Costn1zioni Esercizi Mercati -
SACEM che aveva presentato un progeuo compie-
LO per la sistemazione e l'esercizio di Piazza
Ghiaia.
Al
Comune sarebbero spettati gli onerì di
espropriazione delle case poste fra via Mazzini c
le vecchie Beccherie e fra queste e la Piloua c l'im-
pianto delle tubature per l'acqua porabile c per le
fogne. La SACEM, dal canto suo, si impegnava ad
eseguire le demolizioni delle case espropriate;
il
completamento delle botteghe souostami il
Lungoparma e le opere ornamentali compresa una
fontana; l'allargamento della scalinata di accesso
da via .Mazzini; la costruzione di una nuova scali-
nata all'altra estremità della piazza per collegarla
con
il
Lungoparma: la costruzione di pcnsiline in
metallo. per una lunghezza complessiva di
150
metri, da far i anche progressivamente, c chiudi-
bili a box a richiesta dei commercianti.
Il costo preventivato dell'intera operazione di
2.080.000
lire era a totale carico della SACEM, che
concorreva alle spese di esproprio con la somma
di
550.000,
rimanendo proprietaria dell'arca fab-
bricabile di una delle case abbattllle, previo paga-
mento di
30.000
lire, con la possibilità di costruir-
vi un fabbricato ad uso civile regolarrnente auto-
rizzato dal Comune. Inoltre la SACEM chiedeva la
cessione, per la durata di
25
anni, delle enlrate
relative alle tasse di occupazione delle arce di
Piazza Ghiaia e degli affitti delle boueghe sollO-
stanti il Lungoparma, secondo tariffe massime
concordate con l'Amministrazione Comunale.
L'accordo, in
é
vantaggioso per
il
Comune, che
avrebbe speso di più contraendo un nuovo
mutuo in un momento particolarmente impe-
gnativo (costruzione del Lungoparma Mariotti,
nuovo Ponte di Mezzo, nuovo acquedotto a
Barriera Bixio, ...) avrebbe portato, con alcuni
aggiustamemi, alla realizzazione della nuova
piazza del mercato e alla costruzione del vasto
edificio di
540
mq. con cubatura di
12.000
mc.
·(che restava di proprietà ACEivl) deslinato a
diyenire
il
fondale ord dell'area (CC
4.JV.1929,
n. l; 27.IX.1929, n. 2; 24.1.1930, n. l; 19.VU931,
n.
14.)
e si configura, quindi, come una masche-
rata speculazione edilizia.
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