mercanti anche e reri, gli tatuti municipali di
Parma dedicavano alle due manifestazioni diversi
Capitoli, obbliganti le Corporazioni e le Arti di
Parma, mpprcsentate nel Consiglio del Comune a
parteciparvi e ad
in esse un posto
di
vendi-
ta e di esposizione delle loro merci al coperto
sotto pena di tre lire parmensi.
empre in favore delle fiere e come incentivo alla
partecipazione, lo stesso Podestà aveva provvedu-
to fin dal 1228 a sospendere le pene severissime in
vigore per i giochi d'azzardo che inesorabilmente
si intrufolavano nel corso delle manifestazioni; tra
essi il
pari o dispari
e
il
gioco della zara,
...
Inoltre lo stesso Statuto dedicava un capitolo alla
Fiera di an iro, affidando al Podestà l'incarico di
darne notizia alle città vicine per ottenere un con-
corso simile a quello di Sant'Ercolano e fare opera
di persuasione perché i Fiamminghi e i Fmncesi
avessero a portare i loro celebri drappi sul mer-
cato di Parma.
Dal ((Prato Regio" alla ((Ghiaia"
La Fiera di ant'Ercolano si tenne al Prato Regio
almeno fino al secolo XIII, quando un capitolo
degli Statuti dell'anno 1227 stabiliva che
·teneatur
facere fieri Feram sancti Herculiani in glarea
Parmae a Ponte Lapidum inusum, a sero muro
fovee civitatis, iLa quod dr-aparia et aliae merci-
moniae ihi co/locentur»,
la Fiera di Sant'Ercolano
si svolgesse nella Ghiaia del1a Parma.
l a
fiera era tenuta quindi ancora fuori delle mura,
ma più vicino al centro commerciale della città,
nelle vicinanze degli antichi mercati di an
Barrolomeo e Sant'Alessandro ( i
Mercati
dell'Abate,
ove venivano venduti i prodotti delle
proprietà dei monasteri), nell'area creata dallo
spostamento del torrente a causa della piena della
econda metà del XII ecolo.
Tuuavia un secolo ed oltre più tardi, l'allora Duca
di Parma Bernabò Visconti proibiva
di
tenere un
·grosso mercatofuori di Porta San Barnaba solito
farsi il quinto di Sellembre, il giorno di
ant'Hercoliano.....,
da cui si deduce, se la notizia
è
e atta, o che le precedenti disposizioni comu-
nali relative allo spostamento erano state disatte-
se, oppure che
il
trasferimento riguardava solo
una parte delle mercanzie
(drapariae et aliae
mercimoniae),
mentre il resto della fiera perma-
neva nell'area dell'antico Prato Regio, fuori della·
Porta an Barnaba.
La grande alluvione
cl
1177 secondo
rAffò,
o secondo il
Chro11icon
e l'Angeli nel 1180, per eccessive piogge
•..
fece-
ro di se stessi un letto solo...•
i
tre fiumi Taro,
Parma ed Enza, •...
u11ando sì fieramente co'
rigurgiti le mura della città, che in gran pa11e
diroccarono, spianaronsi
i
terrapieni, e riempi-
ronsi le fosse di lezzo e di acque non proprie..
Il corso del torrente, dopo una tumultuosa piena
r
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fj.
l
7.28
7.27
7.26-28 Lungo il margine orientale della Piazza Ghiaia era so110
11e11509 ilMacellopubblico voluto da Pier LuigiFamese, amplia-
to poi sol/o la direzione di Gian Ballista Ferrari nell780 (Pia li/a
in ASPR, collocazione sconosciuta
-
GAL), ben descrlllo da
Alesscmdro SallSetV!ril1i in un suo acquerello databile agli ultimi
mmi del Sellecento (ASPR, Raccolta SallSeverlni 1/ 16g
-
GRE).
7.27 L'ingresso interno al Macello con la bilc111cia pubbllcct,
sovrastato dall'affresco del pannfgietrro Antonio Olivieri
(l
749-
781
l ) rajJigurcmte
1111
toro assalito dai cauf cf
è
stato tramcm-
dato da un disegno di Alessandro Sa11severfnf (ASPR, Raccolta
Sa11severini 1/ 16 b- GRE).
150