Storia e storie
in Piazza Ghiaia
Dalla fiera annuale
al mercato cittadino
Fin dall'alto medioevo a Parma ad un
mercato
vici11a/e
urbano - che si limitava per lo piLI a
merci vili e necessarie ed aveva una cadenza set-
timanale ubicato nella Piazza Grande - si con-
trapponeva la "fiera", indicata con il nome di
Nundinae,
che aveva luogo in occasione di una
delle maggiori feste religiose e che richiamava i
mercatores
di merci rare, preziose o di lontana
importazione.
Questa importante fiera, elena di Sant'Ercolano, si
S\'Oigeva ogni anno a Parma nel mese di settem-
bre.
La
sua sede usuale si trovava
extra moenia,
fuori le mura e le fonti toponomastiche e narrati-
ve indicano che essa era a rord della
cil'ilas,
presso la strada per Colorno, nell'area del Prato
Regio, almeno fino al secolo
XIII.
I
primi documenti che menzionano l'uso di tenere
la Fiera di Sant'Ercolano non permettono di risali-
re oltre la metà del secolo
XII,
ma non sarebbe tut-
tavia completamente ingiustificato credere che essa
risalga, come altre analoghe, ad epoca ameriorc.
Il luogo dove si teneva la fiera veniva chiamato
Prato Regio perché apparteneva al Re d'ltalia, do-
nato a Guibòdo Vescovo di Parma da Carlomanno.
con suo diploma del 28 giugno 877, e pure
Prato
di San
t
Ercolano
perché in esso si celebmvano
feste. tornei e mercati in occasione della festa an-
nuale. TI
Prato
era delimitato a ud dal convento
dei Benedettini di San Giovanni, e si estendeva da
porta an Barnaba (Barriera Garibaldi) fino a porta
'an Michele (Barriera Vittorio Emanuele) nella
zona Nord-Est della città, fuori dalle mura
(>
Vo-
lume
I,
Capitolo
l,
pp 25-28).
Qui i Francescani abitavano inizialmente un pic-
colo convento sorto al di fuori delle mura fra il
1220 e
il
1224 ed officiavano la chiesena dedica-
ta a Santa Maria detta del Prato Regio o di
Sant'Ercolano. Ma U primitivo impiaryto, ritenuto
insufficiente, veniva sostiruito nel 1227 dalla
costruzione di un grandioso monastero, nelle cui
adiacenze sarebbe poi taca innalzata
la
chiesa di
, an Francesco che dal
Prato
prese nome
(>
Volume I. capitolo 3. pp 123-126).
Di Sant'Ercolano si consen·ano le reliquie in
Cattedrale in un'arca di marmo rosso di Verona del
XIll
secolo po
ta
dietro l'altar maggiore e
il
gior-
no della festa del anto
il
cerimoniale prevedeva
·Pulselilur campana nova solemniler
Clf//1
aliis...•
che si suonasse la campana nuova con
le
altre.
La
Fiera di ant'Ercolano si apriva
il
primo Giovedì
di settembre e durava quattro giorni, mentre una
seconda fiera, eletta di San Siro e di eguale durata,
aveva luogo a paltire dal primo maggio.
Si calcola che ad ognuna delle due fiere fossero
presenti circa 4.000 capi di bestiame. Tuttavia per
incrementare ulteriormente la partecipazione dei
7.24
7.25
7.23-24-25
La
Ghiaia 11el
1835
da
1111a
sutmpa de/l"epoca. La
t•asta area, oltre ai mercati, aveva ospitato}ÌII dal
1236 -
proprio
per la sua costante frequentaziCJIIe
-
anche l'esecuzione delle
se11tenze capitali. Fino al 1824 -scorget•asi in quesiti piazza una
piccola Cappella la quale serviva a co1t}òrteria· per i colldcnota-
ti.
Cappella che, co1Urariame111e alltt data riportata nel titolo
della illcisione,
è
visibile sulla sinistm dell'i11cisione (A I;;tt 490-
AMC) e che ci
è
stata documentata da due acquerelli sellecente-
scbi del Conte Alessandro Sa11severini (ASPR. Raccolta Sclltse-
verini
1/ 16
l, m
-
CRE).
149