altri intellelluali parmensi, l'Archi/ello Mario
Bacciocchi
(1902-1974).
in una no/le,
7.50
tra le paretifumose del Cafjè Centrale. un proget-
to di ripristino della Ghiaia basato sulla conser-
7.44
7.43-44-45
Con la
COSti!IZiOII(!
delle Becchefie il plurlsecolmYJ
mercato bovino ue11it•a trasfe-
rito in una apposita area at-
trezzata sulla rit•a sinistra del
torrente e
il
piazzale cmtistan-
te l'imponente edificio potel'a
così ospitare
il
mercato se/li-
mana/e del pesce che si umet'a
sono apposite telloie. Queste
nel
1883,
ormai logore. L'(!ni-
vano nfalle su disegno di
Sante Bergamaschi, Ingegr1ere
Capo del Comrme e al
di
sol/o
vi
venivano collocali
16
belli-
chi in marmQ rosa di Verona
ad uso dei pescivendoli (CBO
-
GAL: CBAT- GAl;
ASCPI?,
Car1eggio
1884. b.720,
Piazze
e Mercati,
f
1
-
SPRJ.
t'azione delle Beccherie. L·aggiunta eli un sagra/o
sopraelel'ato. parallelo al porticato e carallerizza-
to da una serie di elernenti morzumentali marmo-
rei quali un 'Ara dedicata ai Caduti ed
w1
ohelisco.
tll'rehbe dato al complesso un carallere di grcmdio-
sità sul tipo della romana Piazza Nawna. Ma il
progello, obiellh•amente ualido solta11to sul piano
del restauro C011Se1vafiuo. nonostante
i
suoi retori-
ci richiami di stampo imperiale in linea con gli
ideali delmwvo regime, non fu al/uato.
E
mentre
si
acutizzcwcmo con toni semprepiù aspri intermi-
nabili polemiche giornalistiche, il bel colonnato fu
spazzato via, e in
un
polverio di calcinacci crollò il
primo lembo di Parma neoclassica*.
ln un primo tempo s'era pure ottenuta la sospen-
sione dei lavori di demolizione ed
il
Ministero della
Pubblica Istruzione aveva
posto il veto
-
così si
legge nel terzo numero della rivista
Crollache
d'Arte
del 1928 -
alla decretata demolizione delle
Beccheriefatte costntire a Parma da .vtarìc1 Luigia,
Duchessa di Parma.
negli
anni
1836-37
con un
superbo colonnato dì Nicola Beffo/i; questo colon-
nato
è
la pìi"t sapiente costntzione neoclassica di
tu/la l'Emilia".
Ma anche questo temativo fu vano
e
il
bel colonnato
fu
condannato all'oblio.
A demolizione avvenuta cominciarono, come
7.51
consuetudine,
i
rimpianti, quando ormai la
7.52
Ghiaia aveva perduto per sempre
il
centro della
sua bellezza.
•L'ed!ficio cosliluiva un esempio di genialità sin-
golarissimo. Un 'idea che avrà sicuramente asse-
condato il gusto classico di Maria Luigia, con-
cretandosi iu wz complesso pratico. solido ed ele-
gantissimo. Era una visione imponente la cui
scorciante prospettiva, di oltre un centi11aio di
rnetri, dava l'esatta idea del ''Forum ", dello
7.46
spiazzo architettato. nel concetlo della costruzio-
ne armoniosa e massiccia al servizio dei cittadi-
ni. Un 'opera d 'arte. quindi, che avrebbe dovuto
soprat'LJivere nel tempo a venire. quale esempio
di bellezza e orgoglio dei parmigiani. ma che la
negligenza dei maggiori esponenti della vita
pubblica, nonché la loro atliludine a dimostrar-
si sempre remissivi alle decisioni di estranei,
ancbe le pitì assurde, ha determinato la demoli-
z ione di quel palazzo, lasciando nel/
'a
rea una
disgustosa cicatrice-.
Al posto delle Beccherie, nello spazio sottostan-
re la sede stradale del nuovo· viale - coerente-
mente intitolato a Mariotti - sorgeva
il
•gmndio-
so Mercato Coperto•.
Per rutta la lunghezza della
156
7.53
7.54
7.55
l
.