5.70
7.29-30-3l .AII'intemo del ,\/ace/lo
-
rappresentato minllziosmm!nte
dal Sanset>erini in pianta e
11ello
spaccato
(ASPR.
Raccolta
Sanset>erini
JI J6t1.
c- E. Greci)- si
trovava
il
dipinto dell'arte dei
Beccai, raffigurante
k1
Vergine col
Bambino e Sant 'Antonio. strappa-
to nel 1898 •per Cl/l'Cl del resttllll'tl-
tore prof Bigonf mode11ese• e
ridotto in forma tonda ed
OAAI
conservato presso la Galleria
Nazionale (GIVPR l l 16,
-GAL).
7.29
n
7.30
7.31
che spazzò i deboli argini che difendevano a
monte la città e dopo averne otturato, con quanto
tra cinava, gli archi e coperto toralmente di ghiaia
il
Ponte di Pietra, si ritrovò spostato ad Ovest sulla
sponda sinistra, di ben
130
metri circa.
A ud e a ord del ponte risultarono nuovi spazi
che, cope1ti di sassi, vennero chiamati
Ghittia
Picco/et
e
Ghiaia Grande.
La prima si stendeva
dall'attuale Lungoparma Toscanini al Palazzo
dell'Università sino al convento del Carmine, men-
tre la seconda comprendeva l'attuale Piazza
Ghiaia sino a lambire la chiesa di San Bartolomeo.
Si provvide allora, utilizzando anche blocchi di
pietra e di marmo ricavati dal Teatro Romano,
che si trovava nella zona antistante l'attuale
chiesa di Sant'Ulderico (oggi recuperati e con-
servati al Museo Archeologico azionale), a
costruire un argine per impedire l'allagamento
della città
(>
Volume I, Capitolo 5, p 211, foto
5.70). Il Podestà Gherardo Manara, nel
1232
rinforzò con nuove opere di difesa il fronte della
Ghiaia, ponendovi, a memoria, lo stemma della
sua casata a forma di mannaia. Ma ulteriori
opere di arginatura sarebbero state realiuate
negli anni successivi:
·Ancortt sì in qu.ell'ttnno
(1285)
alzavano
i
Parmigiani untt grossa mura.-
glia.lungo
il
fiume Parma, a partire dal Ponte di
Donna Egiditt
(oggi Caprazucca)
verso
il
Ponte
di Pietra, per dove corre la strada pubblica e sì
vendono le mercerie•.
Mercati nella Ghiaia
1
ella ''Giara·· lasciata scoperta dal lOrrcnte ruro-
no trasferite le Fiere e i lercati e la sua custo-
dia era affidata al Rettore della
Cirtà,
il quale
aveva l'obbligo di mantenerla sempre libera ad
uso dei mercanti e per il pascolo degli animali
e dei greggi.
Ma la Ghiaia era anche luogo di raduno popolare.
Domenica
30
luglio
1290
cinquecento uomini fra
cittadini e gente del contado, presa una croce,
con la quale volevano andare in aiuto ai combat-
tenti in Terra Santa, si radunarono in Piazza
Ghiaia per ascoltare la Santa Messa c quindi par-
tirono capitanati da ceno Raimondo Baratta Rossi.
el
1315,
al tempo di Giberto da Correggio, che
fra le sue truppe assoldava Tedeschi c Catalani, si
tennero fra questi e i Parmigiani molte giostre
equestri sulla platea della Ghiaia.
Dal
1512
al
1515,
per festeggiare
il
ritorno della
città
al dominio pontificio, la durata della Fiera
da celebrar i nella prima metà di settembre
·ad
jestam Sancii Herculiani·
fu portata a dodici
giorni: a sottolineare la ricorrenza contribuì
anche la concessione dell'indulgenza plenaria a
quanti avessero visitato la tomba di Sant'Er-
colano e le oblazioni erano destinate all'Ospe-
dale Maggiore della
città.
La manifestazione, del
tutto eccezionale, era partecipata a parecchie
comunità dell'alta
e
media Italia attraverso l'invio
di apposite lettere
e
Bandi.
La fiera così organizzata da Giulio II, fu sospesa
in seguito da Francesco
1,
re di Francia e duca di
Milano e nel
1522
si tornò alla primitiva usanza e
ad essa furono invitate con lettera circolare 24
città
fra cui Milano, Genova, Roma, Bologna,
Firenze, Venezia e Pisa.
7.32 L'interno del vasto edìjìcio a capriate sorrette dtt sei grandi
pilastri in m11ratura era caratterizzato dalle "zocche" dol'e
LYmf-
vano lavorati gli animali, son·etti da uenìcelli applictlli al soffit-
to (ASCPR - SPR).
151