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POETIEPOESIE
LUIGI STURMA
Ho conosciutoLuigi Sturma in occasione di un incontro in circolo di anziani dove ha
letto alcune belle poesie. E’ sempre disponibile per attività di questo tipo che la
dicono lunga sulla sua sensibilità e disponibilità al volontariato che svolto in vari
ambiti. Luigi, come altri poeti nostrani, ha cominciato quasi per gioco scrivendo rime
per i colleghi in occasioni particolari. Ormai ha al suo attivomolte poesie che cantano
Parma, la famiglia, gli amici e personaggi vari.
Notevoli sono anche, a mio giudizio, le riduzioni in dialetto di commedie di autori
classici; Luigi Pirandello, EduardoDe Filippo, GiovanninoGuareschi eMolière. Di
quest’ultimo ha tradotto “Ilmalato immaginario” riscuotendo ungrande successo.
La seconda guerramondiale ha sconquassato la famiglia di Luigi, nato nel 1938, e ne
soffrì parecchio la sua infanzia. Ma anche al termine del conflitto la sua situazione
nonmigliorò dimolto perché il padre non era ancora rientrato ed egli venne sistemato
in collegio. Conoscendo queste sue vicende non stupisce che uno dei temi dominanti
della sua poesia sia la famiglia e il suo valore.
Con il suopermessoho inseritoquesta poesia dedicata allamoglie.
(g.m)
nosi d‘ or
Trénta, cuaranta, cincuanta, co éni par la storiadalmónd?
Una foläda ‘d vént, unbatit d’äli, un tic tac d’un secónd;
moparmi e ti, j én stè cuél; j énun toch ‘d lanostra vitta;
miljón ‘dbatit, di nostor cór,miljón ‘d pas insèmma; paroli,
zguärd; par rivär con ti, vers cla sträda,miga sémpor dritta.
E a fàr cla sträda a volti spiana, a volti zgréza, e torta,
mzurand i pas, primma con zlanc’ äd córsa, e po...
pianpianén conafan, e con la faciaunpo pu sgnäda e zmorta.
Spartir i guaj, il gioji, i dolór, il rinunci, la gioja ‘d la famija
moancòrra tutt du insèmmaa continuär la via.
Sèmma rivè ancaa collmomént chi... sincuant’ani ädmatrimonni
dil volti ame- dmand !Mo sónja proprjami o él un insonni ?
Po a faghunpo ‘d cónt eme dmand: è pu coll ch’j òdè, o ricevù ?
Chi anpos che ésor sicu,r l’é pù coll ch’j ò ricevùgrasjaa ti e grasja aLu.
Ungrasja l’éunpopoch ...mi ch’am’ scord i complean, i regaj,
j aniversäri, j ò scritt stil povri rimmi, par färom pardonär.
Moun ricord, unpensér p’r il nostri nosi al voj dedicär
a tutt chi spóz, ch’j én restè da lór.