Mezzadri_Impariamo il nostro dialetto - page 56

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VittorioCampanini
Questo parmigiano un po’ “arioso”, classe 1938, nato a S. Polo di Torrile, ha speso la
sua vita lavorativa per 36 anni in una grande azienda commerciale nel cuore della
nostra città. Nato inuna famiglia contadina, non hamai dimenticato le sue origini,ma
anzi, ha profuso in tutte le azioni tutta la saggezza e la consapevolezza che la sua
terra gli ha insegnato. È poeta dialettale di notevole fecondità e sono almeno cinque i
volumi pubblicati con un vastissima raccolta di versi, rime e di cantate. A lui si deve
l’iniziativa in corso volta alla diffusione e alla conoscenza del dialetto nelle scuole
elementari e medie. Il progetto prevede la consegna del suo libro alle insegnati e
siccome non è possibile consegnare il libro a ciascun dei bambini, vengono loro
fornite fotocopie con le più significative poesie nonché una dispensa che è una
succinta storia del dialetto. È lui che si sobbarca l’impegno di prendere i necessari
contatti con le scuolementre gli incontri si svolgono con l’aiuto di amici del dialetto
che si alternano. Questa che segue è un bell’esempio di poesia dal contenuto
importante ed è anche una delle più amate dai bambini che incontra nelle scuole.
L’amicissja
La gh’à da
nasor spontaneamént,
cmeun fjór ch’à semnè al vént.
L’amicissja la gh’é da regalär:
l’émiga da véndor oda comprär.
Però l’amicissja, lagh’àungran valór:
la s’ vèddamiga!La sénta sól al cór.
Quand cuél ädbrùtt o bél pól capitär,
con ’namigha te t’ pól confidär.
Chi gh’àunamighonést e sincér,
pu che i tant sold al pól valér.
Coll témp, tanti cozi a s’ pól scordär:
l’amicissja la s’ pólmiga cancelär
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