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in altre regioni dalle capitalimeno spocchiose, ciò non accade, come inVeneto, a
Napoli o aRoma. In altre città addirittura si verificando il processo inverso, come a
Mantova e anche aBrescia ePiacenza. Lì le persone più acculturate, quelle che non
temonodi essere scambiate per ignoranti, hanno ripreso a godersi il piacere di parlare
ed ascoltare il dialetto, linguaggioovunque più espressivo ed evocativodell’Italiano.
E’ una operazione che si può fare anche aParma. Non a caso l’UnioneEuropea ha
stanziatodei fondi dedicati alla valorizzazione dei dialetti per tutelare l’identità dei
cittadini europei e contrastare l’avanzata della “società liquida” teorizzata da
Bauman, secondo il cuimodello assumeremmo, come un liquido che prende la forma
del recipiente in cui viene versato, le parole, i pensieri, i comportamenti e lemode
che qualcunodall’alto decide. In una parola per contrastare la globalizzazione. E fare
questoMori ritiene sia doveroso.
ÈLANOSTRALINGUA
Credo che la nostra parlata si possa definire sia lingua che dialetto. Siccome però il
termine “dialetto” ha ancora “incrostazioni “ negative, preferisco dire che la nostra
parlata è una lingua che solo per comodità e tradizione definiamo dialetto ma è una
lingua vera e propria. Ma non una lingua qualsiasi: è la nostra lingua e dovremmo
tenercela cara come ci teniamo cari i nostri genitori perché sono i nostri.
Una lingua completa
E’una lingua che viene da lontano, che ha una sua letteratura, dei testi teatrali e un
ricco patrimonio dimodi di dire e di proverbi. È la lingua che permetteva alle persone
di esprimersi e capire il prossimo perché, come scriveva Renzo Pezzani il nostro
maggior poeta, il dialettoparmigiano:
è bello, armonioso e bastevole a tutte le necessità e contingenze della vita e dello
spirito
”.
Scriveva ancora Pezzani a proposito del dialetto:
Colore e sale
Il vernacolo (dialetto) non è soltanto linguaggio rusticale di una contradane è il
colore e il carattere, l’immagine e il sale.
Ereditàmaterna
Ed è soprattuttouna ricchezza che è stolto respingere da noi perché è della vita
un’amorosa ereditàmaterna.
(Il dialetto veniva trasmesso dai genitori).
Tesseradi identità
Diresti che col dialetto la naturaha volutodarti una tesseradi identità, una
classificazione nell’ordine distributivo delle residenze umane.
(
Dal dialetto riusciamo a capire la zona di provenienza delle persone).