8.62 Un fanale a gas collocato a Barriera Farini in una ca110lina
dei primi
CIII/lÌ
del Novecento. ll braccio in. ghisa presentava al cen-
Iro delfregio vegetale lo stemma del Comune da un lato e l'am1o di
posa dall'altro. Scomparsi a metà degli anni Venti con l'impianto
dell'illumintlziOne
eletffica, questi caratteJistici lampioni sono
Sfati
reintrodotti, alimentati elettricamente, a pa11ìre dagli armi Ottanta
del .VOL>eeento in fregio alle principali strade cittadine nell'ambito
del programma di arredo urbano deli'AMPS (AFA 138- AJHG).
si rema iegel
e
di magazzini per
il
carbone (1899)
di magazzini di deposito per i materiali con locali
di prova dei contatori (giugno 1900). Provvedeva,
inoltre, alla manutenzione di due nuovi e più
capienti gasometri realizzati
dall'Union des Gas
dopo il rinnovo contrattuale del 1880.
Verso la municipalizzazione
Nel frattempo l'Amministrazione Comunale, a
partire dal 1906 aveva iniziato ad interessarsi della
municipalizzazione dei servizi, in vittLI della legge
n. 103 del 29 marzo 1903 sull'argomento.
el dicembre del 1908 la Giunta presieduta dal
indaco Luigi Lusignani (1877-1927) proponeva di
riscattare
iJ
servizio del gas assumendone diretta-
mente la gestione da pane del Comune, ma la
proposta non ebbe seguito.
Dopo le elezioni amministrative del luglio 1910, la
nuova Giunta Municipale
il
16 novembre di quello
stesso anno dava disdetta del contratto con la
ocietà Cremonesi e
il
2 dicembre dava l'incarico.·
all'Ingegnere Capo del Comune, Domenico Ferrari
8. 78
(1856-1922), di redigere un progetto per la nuova
Orficina del Gas. Il Comune, infatti, volendo pro-
cedere alla municipalizzazione del servizio, senza
però rilevare le vecchie officine,
il
cui yalo re era
stato sovrastimato dal concessionario, doveva
costruire le nuove entro
il
l
0
luglio 1912, data di
scadenza del contratto con la ditta Cremonesi.
Il progetto definitivo per il nuovo impiamo, data-
8. 76
to 8 aprile 1911 veniva approvato dalla Gi\mta
Municipale (11 maggio 1911) e dal Consiglio
Comunale (29 maggio 1911), parallelamente alla
decisione di assunzione diretta del servizio e alla
contrazio ne di un mutuo cinquantennale di
1.400.000 lire per finanziare la municipalizzazione
e la costruzione degli impianti.
In seguito ad accordi con la Società Cremonesi,
nel giugno del 1912
il
Consiglio Comunale deli-
berava di acquistare anche la vecchia Officina con
le annesse aree di pertinenza, che cesserà di fun-
ziona re
il
6 ottobre del1912 e verrà quindi demo-
lita nel corso dell'anno successivo. Al suo posto
sorgerà
il
grande complesso residenziale d'ango-
lo tra via Trento
e
viale Fratti.
La nuova Officina del Gas di via
Lo1nbardia
Il nuovo complesso per la produzione del gas
comprendente gasometro, ctmtntera, uffici,
magazzini
e
locali accessori, di nuova costruzio ne
e abitazione del direttore e servizi, ricavati in un
rustico preesistente, tutti sistemati a coro na di un
vasto cortile centrale, sorgeva fuori Barriera Saffi,
tra viale Fratti
e
l'argine fen·oviario, con accesso
su Piazzale Sicilia di fronte al coevo Nuovo Foro
Boario (>Volume II, Capitolo 7, p 172).
L'area era stata scelta in base ad una serie di crite-
ri tecnici
e
operativi essenziali. Doveva essere rela-
tivamente prossima alla vecchia Officina per sfrut-
tare le tubature interrare già esistenti e contigua
allo calo Merci della ferrovia per la necessità di
raccordarsi alla rete per
il
trasporto del carbone. Il
complesso, inoltre, per l'imminente scadenza del
contratto, doveva essere realizzabile in tempi rapi-
di, resi possibili dalla immediata disponibilità del-
l'area, un tempo appartenuta al sig. Carlo Gianora,
ma all'epoca già di proprietà comunale.
Le principali strutture previste per la produzione,
lo stoccaggio e la distribuzione del gas erano:
il
Magazzino del carbone joJSile in entrata e
magazzino del coke prodotto,
da situarsi sul fron-
te stradale per gli evidenti vantaggi logistici;
il
Pabbricato Forni,
che
«dovrà trovarsi col suo
camino inposizione centraléfra il deposito fossile ed
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