8.53-5 7 Sulla facciata del Teatro Regio si stagliano
i
due gran-
di fanali a gas realizzati nel 1854 dalle fonderie).
j.
Bouf.fier
&
C.
di .Ili/ano.
L
'immagine (8.57). databile agli anni Venti del
Novecento, venne pubblicata
dai Fratelli Bocchialini. (CAP
-
GAL). In un
primo tempo.
e
forse solo a lit)ello progelluale,
ai lati del po11icato di ingresso
a/teatro. sui due basamenti in
pietra, inizialmente vuoti
(8.55, AFA 527
-
AMG)
eremo
previste due grandi sculture
(8.57), presenta/e in una inci-
sione dì Paolo Toschi per
il
volume di G.B. Nìccolosf li
nuovo Tecllro di Parma, edito
nel1829 (CP-GAL).
8.53
8.54
continui miglioramenti tanto che quelli attuali
presentano ancor oggi soluzioni tecniche indivi-
duate in quel periodo.
Abbandonata ben presto l'idea di poter fare rife-
rimento alla grandezza della fiamma e alla durata
dell'accensione - un sistema destinato a creare
conflitti a non finire - furono collocati presso i
clienti contatori capaci di svolgere
il
ruolo di
misuratori precisi e incorruttibili. ella versione
più diffusa l'acqua riempiva metà dell'apparec-
chio misuratore per consentire l'ingresso del gas
nella parte superiore attraverso una valvola tenu-
ta alla giusta apertura dal livello del liquido. e
questo fosse progressivamente diminuito, il gal-
leggiante della valvola si sarebbe abbassato fino a
chiudere l'immissione del gas. Da qui, questo
penetrava attraverso un condotto nella parte
po teriore del contatore - anch'essa per metà
immersa - dove un girante entrava in rotazione
sospinto dal gas in movimento ogni volta che se
ne determinava la fuoriuscita al consumo. I giri
compiuti venivano poi trasmessi da una serie di
ruote dentate ad un totalizzatore che
li
registrava.
Questi contatori avevano bisogno di frequenti
livellazioni fino a che non vennero messi a punto
dei sistemi automatici eli compensazione dell'eva-
porazione dell'acqua.
La direzione dei lavori di impianto dell'Officina
parmigiana e della rete di distribuzione erano stati
affidati all'inglese ingegner L B. Stears, valente
tecnico con l'esperienza di impianti in ben qua-
ranta città d'Inghilterra e Francia, mentre la dire-
zione dell'impianto, una volta a regime, era stata
assegnata all'ing. Rebuffel al quale era succeduto
Vittore Restellini di Intra.
Si accende il gas
IL segno più appariscente che la nuova illumina-
zione a gas lasciava nell"immagine notturna della
città era la luce che invadeva ed iclenrificava i
principali lu_oghi pubblici: la piazza ed
il
Palazzo
Ducale, il Palazzo Comunale,
il
Teatro Regio, le
8.53
Poste, il Tribunale, l'Università. Ceno un servizio,
8.54
ma anche una scelta precisa di arredo urbano e di
8.56
va lorizzazione delle costruzioni e delle funzioni
pubbliche del Ducato.
All'epoca, l'illuminazione pubblica era suddivisa
in ire categorie di fa nali: qualli accesi tutta la
notte; quelli che dovevano rimanere spenti
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