8.37
8.38
8.35
Una immagine di via Solari negli Climi Cill(jllanta del
Nocecento, non ancor-a alberata ejìancbeggiata da poche epic-
cole case sovrastate dal!'inconjondibi!e sagoma del serbatoio
8.35
deii'Acquedotlo (AFA 284- AMG).
lo stesso anno si fece una nuova ripa1tizione alla
fontana di Piazza, per rettificare le competenze eli
tutti coloro che attingevano acqua.
Infine a conclusione di studi e disamine nel 1675
tutte le luci dei bocchelli di erogazione vennero
'·scemate "
di un terzo (la superficie dei Giuli d'ar-
gento di 5,10 cm
2
venne ridotta di un terzo a 3,40
8.22
cm
2
;
misura successivamente empre usata nel-
l'acquedotto farnesiano) senza che gli utenti
potessero pretendere alcun compenso e le deri-
vazioni provenienti dal condotto maestro si ripor-
tarono al livello della fontana medesima, mentre
si procedeva ad una revisione periodica di tutti gli
utenti allacciati all'acquedotto, come risulta dalle
Gride
e
Avvisi
emessi dai Governatori di Parma
il
7 settembre 1675,
il
17 novembre 1717,
il
17
marzo 1725 e
1'11
maggio 1726, nonché dalla
pianta
(A
PR, b. 4396), disegnata dall'architetto
8. 12
Eclclberto Dalla ave (1681-1742), datata 21luglio
1722, el i "tuno" l'acquedotto della Fontana cbe da l
Palazzo Comunale per strada San Michele (ora via
della Repubblica) andava sino al palazzo dei
8.36 11
Fungo di via Solari era stato collegato con i nuovi pozzi di
via Firenze, grazie atta "DOrsale' detl'acquedollo, costituila da
tubi di ghisa centrifugata di
450
mm di diametro fornili dalla
Ditta Franchi e Gregorini efusi Ile/le offìcine di Salii 'Eustachio,
presso Brescia, che percorrendo via Trenlo, t•ia/e Bo/lego, t•itt!e
Toschi, piazza Ghiaia, superalJ•a
il
pome di Mezzo per giungere,
con un lubo da 400 mm steso lungo via Bi.x:io. al serbatoio pen-
sile. Nella pianta viene evidenziato il lracciato della refe idrictt
cilladina in eserciziofino alla g11en'tl (ASAMPS - GAL)-
8.37-38 D11e immagini contempomnee dei pozzi dell'acqlledollo
di via Firenze. Perforati in località Mulini Bassiproprio nel
1930.
con una lriLJ(!IIazione di oflre
100
melri di profondità at>etJOIIO
fomilo acque limpide eparticolarmente copiose (offre
100
li11i al
m in
IliO)
cbe venivano pompate in s11pe1jìcie e Immesse 1tella rete
cilladfna per mgghmgere
il
Fungo di via Solari (ACG - GOG).
Marches i Lampugnani· oltre la chiesa di
Sant'Antonio (angolo via Saffi). Presso l'Archivio
di Stato di Parma sono conservate anche la pian-
ta disegnata da G. Galeotti:
"Piano e profilo del
corso dei canoni delle fontane e delle sorgenti in
Ma/andriano sino alla Vasca di distribuzione
in
Parma vicino al Palazzo Comunale''
dell'agosto
1824 e una altra pianta disegnata da G. Martelli in
8.19
epoca successiva.
Ta li misure, tuttavia, pur finalizzme a ridurre lo
spreco d 'acqua e a garantire un equo approvvi-
gionamento, non potevano risolvere il crescente
fabbisogno idrico della città. senza incrementare
la ponata dell'acquedotto farnesiano. Furono
effettuare
a
rale scopo varie visite presso le sor-
genti dai rappresentanti della Comunità e della
Ca a Ducale, senza tuttavia giungere a delle con-
crete soluzioni, troppo onetose o impraticabili
·con le tecnologie disponibili all'epoca.
Tra il 1760 ed il 1764 si colloca la stesura di un
progeno suggerito dal Primo Ministro Guglielmo
Du Tillot 0711-1774) e presentato dall'architetto
199