Il Gas a Parma
Dall'illuminazione pubblica al
teleriscaldamento
el giugno del 1847 a Parma si accendevano i
primi lampioni a gas per la pubblica illuminazio-
ne. Dopo Torino (1838), Venezia (1839), apoli
(1841), Milano (1845), Livorno (1845) e Verona
(1845), Parma si collocava tra le prime località ita-
liane a dotarsi di un simile sistema.
L'illuminazione a petrolio
Fino a quel momento la città si era avvalsa dell'il-
luminazione con fanali a petrolio, iniziata già nel
1806 e gestita dal febbraio del 1816 fino al giugno
del 1847 dal'imprenditore Giulio Strinati, proprieta-
rio dei pozzi di Miano di Medesano, dai quali
estraeva il combustibile necessa1io al servizio.
L'illuminazione pubblica a petrolio era divenuta
possibile grazie alla lampada messa a punto dallo
svizzero
Aimé
Argand (Ginevra, 1755 - Londra,
1803) nel 1782: lo stoppino non era pitl pieno, ma
cavo, avendo impresso la forma eli tubo ad un
nastro piatto di cotone. In questo modo la fiamma,
pure di forma cilindrica, riceveva una quantità
superio re di aria e accresceva
il
suo potere illumi-
nante. L'aggiunta di un vetro contro lo spegni-
mento causato da colpi d'aria e eli un piccolo mec-
canismo per alzare lo stoppino via via consumato,
8.
41-42
Due disegni ottocentescbi della cbiesa del Qua11iere edella
Piazza della Stecca/a in cui compaiono due degli ollcmtafcmali a
petrolio Installati nel
1806
e funzionanti jlno al 2 Sit1g11o
7847,
data di inaugurazione del seroizio a gas (AFA 158, 457- AMC).
permetteva di regolare l'intensità della fiamma e di
8.43
con entirne l'impiego all'aperto.
Ma intanto in Inghilterra ed in Francia prendeva
sempre pitl piede l'impiego del ga come fonte di
illuminazione pubblica. Londra era srara la prima
metropoli ad avere una rete di distribuzione del
gas, favorita in questo dall'abbondanza di carbo-
ne fossile estratto dalle miniere dell'isola e neces-
sa rio per la produzione del combustibile. Tra gli
anni Venti e gli anni Quaranta deli'Ottoccnlo l'uso
de l gas p er illuminazione si era ormai affe rmato
anche nei centri più piccoli della Gran Bretagna.
A Parigi era stato inaugurato il primo stabilimen-
to di gas illuminante nel 1818, ma nella Francia ed
in Germania
il
gas avrebbe cominciato ad essere
impiegato a fondo solo negli anni Cinquanta
deli'Ottocento.
Ve?So l'illuminazionepubblica a gas
A Parma la proposta di trasformare a gas il servi-
zio di illuminazione pubblica era venuta dal
Podestà, Conte Girolamo Cantelli (1815-1884) che,
avuto
il
benestare della duchessa Maria Luigia, il
26 marzo 1845 l'aveva presentata agli Anziani
Consiglieri Comunali.
L'Anzianato aveva accolto favorevolmente
il
pro-
getto per la pubblica illuminazione a gas nelle
maggiori strade e p iazze cittadine e nominava una
commissione che stendesse una bozza di conven-
zione, composta dal Conte Cancelli, dal Conte
Pietro Benassi
e
dal Conte Francesco Caimi, sinda-
ci del Comune, dall'avvocato Marc'Antonio
Molesini, Consigliere di tato, da Angelo Bettolini,
Presidente della Camera di Commercio e Giuseppe
Carmignani, pittore e Anziano del Comune. Il
1
7
maggio, dopo due mesi di lavoro, la Commi sione
pre entava
il
testo base per la convenzione tra il
Comune e l'impresa privata che esercitasse
il
servi-
zio, selezionata (29 luglio 1845) fra diver e parte-
cipanti, dopo apposita gara: la
.Società Sardo-
Francese
rappresentata dal sig. Giuseppe Andrea
Grassis di Lione, cui subentre rà, dal 30 maggio
1862, la Società
Union des Gas,
vincitrice del
nuovo appalto approvato dalra G iunta Comunale
·il
26 agosto 1861.
le procedure imposte dal protocollo di
Stato, la proposta dell'Anzianaro giungeva s ul ravo-
lo del Presidente dell'Interno, Enrico Salati, che con
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