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Conquestacostruzione si formanoanche sintagmi idiomatici come
beél cmé^n’àn-
giol
“bello come un angelo” [= “moltobello”],
beél cmé’^l soól
“bello come il sole”
[=“schietto, sincero”],
fòrt cmé^’l trón
“fortecome il tuono” [=“molto forte”],
nojoóz
cmé^i coòron^dil lumeèghi
“noioso come le corna delle lumache” [=molto noioso],
oltre a quelli che si sono riportati sopra, trattando dell’avverbio
bombén
“molto”
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.
La congiunzione
se
introduce frasi con la funzionedimodificatore circostanziale
“situativo” (ovvero protasi) nell’ambito dei cosidetti periodi ipotetici, con i quali si
ipotizzanodue vicende (/situazioni) legate da un rapportodi causalità: le frasi intro-
dotteda
se
denotano lavicendadi cui quellaespressapermezzodella fraseprincipale
(ovveroapodosi) èunaconseguenza.Quando tali vicende ipotetichenon si sono rea-
lizzate o sono irrealizzabili, si hanno i cosidetti periodi ipotetici dell’irrealtà e nel-
l’ambitodellaprotasi (frase secondaria) vengono scelte formeverbali di congiuntivo
imperfettoo trapassato; cf., per es.,
s’al fùs^viìv, almedarìs^namàn
“se fossevivo,
mi aiuterebbe”,
s’at avìs^studjè^’dpù, i’t arìson^promoòs
“se avessi studiatodi più,
ti avrebberopromosso”. Quando invece le vicende ipotetiche possonovenire realiz-
zate, si hanno i cosidetti periodi ipotetici della realtà: una realizzazione improbabile
viene segnalata permezzo del congiuntivo imperfetto, mentre una possibile o addi-
rittura probabile per mezzo dell’indicativo presente o futuro; cf., per es.,
s’al fùs^a
cà, andrìs^a cateèro’l
“se fosse a casa, andrei a trovarlo”,
se dmàn a pjoóva, a sta-
rèm’^in cà
“se domani piove, staremo in casa”,
s’a’gh sarà^ancòra^la fumeèra, al
gnirà^a cà^tèrdi
“se ci sarà ancora la nebbia, tornerà a casa tardi”.
E’usata inoltrecon la funzionedi complementooggettodiretto, introducendo frasi
interrogative dipendenti da verbi che denotano atti comunicativi o incertezze gno-
seologiche: focalizza l’attenzione sullaconfermadellaveridicitàdegli eventi denotati
da tali frasi. Esempi:
al m’à^dmandè s’a séra^’ndè^aRòma
“mi ha chiesto se fossi
andato aRoma”,
a’n sò^miìga s’al gnirà
“non so se verrà”.
Cuànd
introduce frasi con la funzionedimodificatorecircostanzialecheprecisano
il contesto in cui la vicenda della frase principale si colloca; si hanno due tipologie
diverse visto che la frase secondaria può denotare: (a) una vicenda (/stato) che è di-
stintadaquelladella frase reggente ed ègià iniziata (o eventualmente finita) nelmo-
mento incui iniziaquelladella frase reggente; (b)unamacroazione (/macroprocesso),
nell’ambito della quale la vicenda della frase principale si colloca come sua parte.
Esempi: (a)
cuànd^at farè^i cómpit, a’t darò^i sòld
“quando farai i compiti, ti darò i
soldi”,
cuànd^j al vdeèvon, j al saluteèvon
“quando lo vedevano, lo salutavano”,
a
gniròcuànd^a farà^beél^témp
“verròquandoci saràunabuona stagione”,
a’t farò^’l
cafècuànd^at arè^fnì^’l lavoór
“ti farò il caffèquandoavrai finito il lavoro”,
j én^rivè
cuànd^l’eéra^troòp^tèrdi
“sono arrivati quando era troppo tardi”, (b)
cuànd al le-
zeèva, al’smeteèva^j oceèj
“quando leggeva, simetteva gli occhiali”.
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Cf. le pp. 143-144.
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