di/ dil
+
nome
(plur.) +
bàsta^ch’
(
a
)
sìa
,
numerale cardinale
+
nome
(plur.) +
bàsta^ch’
(
a
)
sìa
;
esempi:
dàa’m di fój bàsta^ch’
(
a
)
sìa!
“dammi dei fogli qualsiasi!”,
a’m sèrva
trì^ciòldbàsta^ch’
(
a
)
sìa
“mi occorrono tre chiodi qualsiasi”.
Quando l’indefinito è
medézim
, viene usato invece il solo articolodeterminativo:
èuncostituenteobbligatorio, chevienecollocatoprimadi
medézim
sequestoprecede
il nome reggente,maprimadel nome se l’ordine è inverso. Con
medézim
si possono
avere dunque le costruzioni seguenti:
(a)
articolodeterminativo
+
medézim
+
nome
(sing. o plur.);
(b)
articolodeterminativo
+
nome
(sing. o plur.) +
medézim
.
Nellacostruzione (a) l’articolo formacon
medézim
ungruppo idiomatico, concui
si segnala che il referente del nome ha peculiarità identiche a quelle di oggetti, so-
stanze o reificazioni noti sulla base del contesto; cf., per es.,
a riìva al
medézim^vént^ed jeér
“arriva il medesimo vento di ieri” (variante alternativa
a
riìva^’n vént cmé^còl^ed jeér
“arriva un vento come quello di ieri”)
aj ò^vìst il me-
dézimi^coòzi
^
ed l’aàn^pasè
“ho visto lemedesime cose dell’anno scorso” (variante
alternativa
aj ò^vìst^dil coòzi cmé^còli^’d l’aàn^pasè
“hovistodellecosecomequelle
dell’anno scorso”).Nellacostruzione (b) l’articolomantiene la suanormale funzione
anaforica, mentre
medézim,
che è sede della prominenza tonica della frase, non ha
conquestonessun rapportodiretto, esprimendo semplicemente un contrasto rispetto
a quanto si attende sulla base del contesto; si spiega così perché in luogo di articolo
determinativo+nome si possa usare sia unnome proprio sia unpronome personale.
Esempi:
i ragàz^medézim i’n l’àn^miìga^volsù
“i ragazzi stessi non l’hannovoluto”,
pèrla con i ragaàs^medézim!
“parla con i ragazzi stessi!”,
a gnirà Zvaàn^medézim
“
verràGiovanni stesso (/inpersona)”,
j àn^faàt^al lavoór loór^medézim
“hanno fatto
il lavoro loro stessi”.
Il solo articolo determinativo viene usato pure con i nomi che reggono l’inde-
finito
tùt
e denotano tipi di oggetti; se invece i nomi accompagnati da
tùt
(con la
funzionedi quantificatore) denotano entità specifiche, si può scegliere tra l’articolo
determinativo e i dimostrativi. Con
tùt,
collocato sempre prima dell’articolo de-
terminativo (/dimostrativo), si hanno dunque le due costruzioni seguenti, la se-
conda delle quali può essere usata soltanto quando si fa riferimento ad entità
specifiche:
(a)
tùt
+
articolodeterminativo+nome
(sing. o plur.);
(b)
tùt
+
dimostrativo+nome
(sing. oplur.) [+ eventuale
lì/ la
,
modificatoredel
dimostrativo].
Esempi: (a)
tùta^la tórta
“tutta la torta”,
tùt^i ragaàs
“tutti i ragazzi”,
tùt’^il ra-
gaàsi
“tutte le ragazze”; (b)
tùta^stà^tórta
“tutta la torta”,
tùt^stì^ragaàs
“tutti questi
ragazzi”,
tùti^stìl^ragaàsi
“tutte queste ragazze”,
tùta cla tórta^chì
“tutta questa
torta”,
tùt^chì^ragaàs^chì
“tutti questi ragazzi”,
tùti^chìl^ragaàsi^chì
“tutte queste
ragazze”.
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