Il nome dipendente dalla preposizione
ed
può a sua volta reggere specificatori o
modificatori, del cui uso ora si tratterà.
Gli specificatori hanno un uso abbastanza limitato quando la preposizione
ed
ha
le funzioni semantiche c), d), e) ed il nome che da essa dipende denota unamateria
amorfa. Questo tende a comparire senza specificatori, come negli esempi sopra ri-
portati, oltreche inespressioni parzialmenteo totalmente idiomatiche, quali
teésta^’d
mazìgna
“testa di pietra” [= testa dura],
màn^’d patóⁿna
“mani di pattona” [ = it.
“mani di pasta frolla”],
bèc^ed feér
“becco di ferro” [= sfrontatezza],
oòć^ed giaàs
“occhi di ghiaccio” [= sguardo gelido].Al di fuori delle espressioni idiomatiche del
tipooravisto, il nomedipendenteda
ed
puòeventualmenteaverecome specificatore
un dimostrativo o l’indefinito
medézim
: i dimostrativi vengono usati quando con
esso si fa riferimento ad unamateria delimitata oppure nota dal contesto, come, per
es., nei sintagmi
un lìtr’^ed cl’aàcua^chì
“un litro di quest’acqua”,
un chiìlo^’d
còl^pàn^là
“un chilo di quel pane”,
un fój^ed cla chèrta^chì
“un foglio di questa
carta”; diversamente,
medézim
(unito con l’articolo determinativo) viene scelto per
segnalare che lamateria ha peculiarità identiche a quelle di un’altra nota sulla base
del contesto, come, per es., nei sintagmi
un lìtor^dlamedèzima^aàcua
“un litrodella
medesima acqua”,
un chiìlo^dal medézim^pàn
“un chilo del medesimo pane”,
un
fój^dlamedézima^chèrta
“un foglio dellamedesima carta”.
L’usodegli specificatori segue regole sensibilmentediversequando lapreposizione
ed
ha la funzione semanticaa), per la semplice ragioneche in tal caso il nomedaessa
dipendentedenotaperlopiùesseri umani.Questonome tendeadessereaccompagnato
dauno specificatore, cheèpiù spessounodei duearticoli,mapuòessereancheundi-
mostrativooun indefinito. Il nomeaventecome specificatore l’articolodeterminativo
oundimostrativo è intercambiabile conunnome proprio, con il quale pure si fa rife-
rimentoadentitànote sullabasedella situazionecomunicativa; così, per es.,
lìbor^dal
meéstor
“librodelmaestro”e
lìbr’^edZvaàn
“librodiGiovanni” sono intercambiabili
se ilmaestronoto subase contestuale si chiama
Zvaàn.
Il nome tende ad essere accompagnatoda uno specificatore anche quando la pre-
posizione ha la funzione semantica b). Ovviamente non è perlopiù intercambiabile
con un nome proprio.
Quantopoi adeventualimodificatori del nomedipendenteda
ed
, il lorouso segue
regolediverse: ai fini della sceltadi un aggettivoqualificativoodi ungruppoprepo-
sizionale alternativo a questo si deve tener conto soltanto della semantica lessicale
del nome dipendente da
ed
; così, per es., si dirà
lìtor^d’aàcua^frèsca
“litro d’acqua
fresca”,
lìtor^d’aàcua^’dsorzìa
“litrod’acquadi sorgente”,
fój^edchèrta^sutiìla
“fo-
glio di carta sottile”,
mànog ed na scòva^veécia
“manico di una scopa vecchia”.
Adifferenzadegli aggettivi, il gruppopreposizionale
ed
+nomenonpuòprecedere
il nomedi cui fungedamodificatore; è ammessadunque la soladisposizione lineare
nome reggente +
ed
+
nome
; esempi:
la cà^’dmè^peèdor
“la casa di mio padre”,
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