reificazioni di verbi transitivi, coesistono i due ruoli semantici distinti diAGENTE
(o, al limite, PERCETTORE) e TEMA/ PAZIENTE: uno dei due diviene il primo
complemento, mentre l’altro rimane inespresso o viene “declassato” a obliquo, in-
trodotto da strutture preposizionali del tipo
da pèrta ed
oppure
con
. Ulteriori ruoli
semantici vengono realizzati come obliquo e posti dopo il complemento principale.
L’applicazione di questi schemi generali non è sempre senza problemi. Si pensi,
per es., a
lìtra^dal meéstor aj
(
/pr’i
)
ragaàs
“lettera delmaestro ai (/per i) ragazzi”:
soltantoquando si ipotizzi per
lìtra
il significatodi “scritto in forma epistolare”, si è
in grado di attribuire alla struttura
dal meéstor
il ruolo semantico di AGENTE e a
quella
ai ragaàs
il ruolo di BENEFICIARIO. Che dire poi di
fòrsa^’d la natuùra
“forza della natura”? E’ giustificato ritenere che
ed la natuùra
sia un complemento
(con il ruolo semantico di TEMA) piuttosto che unmodificatore?Tali problemi non
stupiscono, visto che ogni categorizzazione linguistica prevede inevitabilmente casi
marginali la cui valutazione non è sempre facile.
Inomi comuni funzionanti come testadellecostruzioni oraesaminatepossono reg-
gerevari specificatori; cf., per es.,
un
(
/il/ stè
)
regaàl^ed l’amiìgpar lù
“un (/il/ questo)
regalo dell’amico per lui”;
dò
(/
tùt’il
)
^sconfìti^dla scuèdra
“due (/tutte le) sconfitte
della squadra”.Con tali nomi possonocombinarsi ancheaggettivi qualificativi o frasi
relative in funzionedi loromodificatori: gli aggettivi qualificativi vengono inseriti im-
mediatamente prima o immediatamente dopo, mentre le frasi relative seguono tutti
quanti i complementi.Nella linguaparlata tuttavia tali combinazionivengonoutilizzate
piuttostodi rado inquanto contrastano con la tendenza alla semplicità.
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