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Nelle costruzioni di questa tabella il pronome personale tonicopuò avere due di-
verse funzioni: evidenziare il ruolodel soggettonell’ambitodel processo comunica-
tivo, riallacciandosi comunque ad un’informazione condivisa, oppure segnalare il
rema, cioè la nuova informazione della frase, esprimendo insieme un contrasto ri-
spetto alle attese.
Quando il pronome personale tonico evidenzia la collocazione del soggetto nel-
l’ambitodel processocomunicativo, nonè la sededellaprominenza tonicadella frase
(peculiaredel rema), che si trovaaltrove. Si tendeadappoggiarloal verbo, formando
con questo un unico blocco fonico: per facilitare l’appoggio, si omette il clitico
a
(/
aj
)
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dopo la formapronominale
,mentredinanzi averboche inizia inconsonante
si usano le varianti “alleggerite”
t
e
l
, che si compattanomeglio con le forme prono-
minali
e
dalle quali sono preceduti; dopo le forme di maschile di 1a e 2a pers.
plurale
nueètor
e
vueètor
invece si usa il clitico
a
(/
aj
), eccettuati i casi nei quali va
omesso per ragioni fonetiche, preferendo sincopare queste in
nueètr’
e
vueètr’
.
Esempi:
mì^vaàg^aPèrma
“iovadoaParma”,
mì^són^andè^aPèrma
“io sonoandato
aParma”,
mì^ò^scrìt^la lìtra
“ioho scritto la lettera”,
tì^’t guadaàgn^bombén
“tugua-
dagni molto”,
tì^’t sì^’ndè^a Pèrma
“tu sei andato a Parma”,
tì^t’è^scrìt^la lìtra
“tu
hai scritto la lettera”,
lù^
l scrìva^la lìtra
“lui scrive la lettera”,
lù^l’é^’ndè^aPèrma
“lui è andato a Parma”,
lè^la^scrìva^la lìtra
“lei scrive la lettera”,
lè^l’é^’ndeèda^a
Pèrma
“lei è andata aParma”,
nueètr’^a scrivèma^la lìtra
“noi [maschile] scriviamo
la lettera”,
nueètr’^a sèma^’ndè^aPèrma
“noi [maschile] siamoandati aParma”,
nue-
ètr’^andèma^a Pèrma
“noi [maschile] andiamo a Parma”,
vueètr’^a scrivì^la lìtra
“voi [maschile] scrivete la lettera”,
vueètr’^a sì^’ndè^aPèrma
“voi [maschile] siete
andati aParma”,
vueètr’^andì^aPèrma
“voi [maschile] andateaParma”,
nueètri^scri-
vèma^la lìtra
“noi [femminile] scriviamo la lettera”
vueètri^scrivì^la lìtra
“voi [fem-
minile] scrivete la lettera”,
loór^i vàn^aPèrma
“lorovanno aParma”.
Frasi come quelle riportate hanno una semantica nonmolto differente rispetto a
quelladellevarianti alternativenellequali il pronome tonicoviene inseritocomeele-
mentodistaccatoa sinistraper “enfatizzare” il ruolodel soggettonell’ambitodel pro-
cesso comunicativo. Esempi:
mì°, a vaàg^a Pèrma
“io, vado a Parma” (cf. con
mì^vaàg^aPèrma
),
tì°, at guadaàgn^bombén
“tu, guadagnimolto” (cf. con
tì^’t gua-
daàgn^bombén
),
nueètor°, a scrivèma^la lìtra
“noi [maschile] scriviamo la lettera”
(cf.
nueètr’^a scrivèma^la lìtra
).
Quando il pronome personale tonico segnala il rema, è la sede della prominenza
tonica della frase; se il rema, poi, è contrastivo, la sillaba tonica del pronome viene
635
Questo fenomenononhanullaachevederecon l’elisionedi
a
dinanzi alle formeverbali
inizianti invocale, escluse quelle di prima persona degli ausiliari
aveér
e
ésor,
con le quali si
usa la variante
aj
. Così, per es., frasi senza clitico
a
come
nueètor andèma^vìa
(/
nueètr’^an-
dèma^vìa
) “noi partiamo”,
vueètor andì^vìa
(/
vueètr’^andì vìa
) “voi partite” non sono il ri-
sultatodi una scelta,mavengono impostedalla fonetica, cheescludevarianti alternativequali
nueètor a andèma^vìa
“noi partiamo”,
vueètor a andì^vìa.
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