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Nell’ambitodi questogruppo sonodi particolare utilità i nomi, che permettonodi
aggiungere alla semantica abbastanza generica dei pronomi clitici di 3a persona in-
formazioni di carattere semantico-concettuale più dettagliate, utili ai fini del riferi-
mento; per questa peculiarità, hanno un “peso” semantico-concettuale che
indubbiamentemanca ai pronomi personali tonici, sopra esaminati. Essendo posti in
posizionepreverbale, tendonoasegnalareelementigiànotidella frase,mentre lanuova
informazione (cioè il rema)vieneespressadi preferenzadal verboodaeventuali segni
che lo seguono; di norma non sono dunque sede della prominenza tonica della frase,
cheè ilmezzopreferenzialeper veicolare lanuova informazione. Esempi:
al puténal
còra
“il bambino corre”
, Zvaànal fnìsa^al lavoór
“Giovanni finisce il lavoro”,
lapu-
téⁿna lavà^acà
“labambinavaacasa”,
laMarìa las’é^laminteèda^’ncòra
“Maria si
è lamentataancora”,
i putén i còron
“i bambini corrono”
, il putéⁿni i vàn^acà
“lebam-
bine vanno a casa”.
Quando il segno tonicoèundimostrativo, si fornisceugualmenteun’informazione
aggiuntiva rispetto al pronome clitico, segnalando la collocazione spaziale del sog-
getto rispetto al parlante. Pure i dimostrativi posti dinanzi al verbo tendono anon es-
sere rematici, con la conseguenza che la prominenza tonica della frase è collocata
altrove. Esempi:
còst al veén^conmì
“questo viene conme”,
còsta la veén^conmì
“questa viene conme”,
còl^là l’à^fnì^’l sò^lavoór
“quello ha finito il suo lavoro”,
còla^là la t’à^salutè
“quella ti ha salutato”,
còsti i veénon^conmì
“questi (/queste)
vengono conme”,
còj^là j’àn^fnì’^l sò^lavoór
“quelli hanno finito il loro lavoro”,
còli^là i t’àn^salutè
“quelle ti hanno salutato”.
Eccettuati
vón
(con cui si fa riferimento adun singolo individuonon ancoranoto,
presupponendone l’esistenza)
646
ed
eètor
(usatoper riferirsi ad individui/ oggetti che
hanno tratti essenziali identici a quelli di altri menzionati in precedenza o noti dal
contesto)
647
, i pronomi indefiniti elencati nella tabella sopra proposta sonodei quan-
tificatori, lecui peculiaritàessenziali sono statedefinitenel 2° capitolo
648
. Più spesso
esprimono il puntodi partenzadell’informazione sviluppatanella frase.Esempi:
vón
alm’à^fermè^in streèda
“unomi ha fermato in strada”,
vùna lam’à^fermè^in streèda
“unami ha fermato in strada”,
sartón j eéron^béle^chì, chj eètor j én^rivè^pù^tèrdi
“alcuni eranogiàqui, gli altri sonoarrivati più tardi”,
ognónal voól^diìr^la sòva
“cia-
scuno vuole dire la sua”,
ognùna la s’é^nascòsta ’drè^na pjànta
“ciascuna si è na-
scosta dietro un albero”,
socuànt j’én^gnù
“alcuni sono venuti”,
troòp
(/
troòpi
)
i
voólon^diìr^la sòva
“troppi (/troppe) vogliono dire la loro”.
646
Il pronome
teèl,
affinedal puntodi vista semantico, non rientraqui inquantononviene
usato come soggetto in posizione preverbale.
647
Il pronome
medézim,
affinedal puntodi vista semantico, non rientraqui inquantonon
viene usato come soggetto in posizione preverbale.
648
Cf. le pp. 64-70.
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1...,213,214,215,216,217,218,219,220,221,222 224,225,226,227,228,229,230,231,232,233,...329
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