L’inserimentodei pronomi tonici haun’importante funzionepragmatico-comuni-
cativa, permettendo di orientare la domanda sul soggetto coinvolto nella “vicenda”
denotata dal verbo piuttosto che sulla vicenda stessa; per es., con una frase come
và’l^lù?
“va lui?” si presuppone che qualcuno vada, chiedendo una conferma sul-
l’identità dell’individuo che va.
Sedopo il verbovienecollocatoun secondo segno tonicocon la funzionedi com-
plementooggettoodi obliquo, il pronome tonicodel soggettopuò siaprecederlo sia
seguirlo; ladiversacollocazionenoncomporta tuttaviamutamenti di caratterecomu-
nicativo, visto che in entrambi i casi laprominenza tonicadella frase èposta sul pro-
nome tonico.Collocandoquesto inultimaposizione, si evidenzia il suo ruolo rematico
anche con l’ordine delle parole.
Esempi:
vè’t^tì?
“vai tu?”,
sì’t^andè^tì?
“sei andato tu?”,
pèrlo’l^lù?
“parla lui?”,
à’l^parlè^lù
“ha parlato lui?”,
pèrln’i^loór?
“parlano loro?”,
vaàgh’ja^mì aPèrma?
“vado io a Parma?”/
vaàgh’j’^aPèrmamì?
“vado a Parma io?”,
fà’la^lè al lavoór?
“fa lei il lavoro?”/
fà’la^al lavoór lè?
“fa il lavoro lei?”,
à’la^faàt^lè al lavoór?
“ha
fatto lei il lavoro?”/
à’la^faàt^al lavoór lè?
“ha fatto il lavoro lei?”.
Se il pronomepersonale tonicoè inveceunelementodistaccatoadestra, separato
conunapausadaquanto loprecede, la funzionepragmatico-comunicativadella frase
cambia completamente, in primo luogo per il fatto che tale pronome diventa un ele-
mento“enfatico”, che serveaconcentrare l’attenzione sul suo referente. Si usino, per
esempio le frasi
veè’t, tì°?
“vai, tu?”,
sì’t^andè, tì°?
“sei andato, tu?”,
pèrlo’l, lù°?
“parla, lui?” in luogo di quelle
vè’t^tì?
,
sì’t^andè^tì?
,
pèrlo’l^lù?,
sopra riportate: la
differenza è sensibile inquanto con leprime tre si poneunadomanda cheverte sulla
realizzazione della vicenda stessa piuttosto che sulla conferma dell’identità del sog-
getto.Degnodi notaèpoi il fattoche l’elementodistaccatoadestravacollocatonella
parte finale e non può essere inserito prima di qualche altro costituente della frase;
così si potrà dire, per es,
à’la^faàt^al lavoór, lè°?
“ha fatto il lavoro, lei?”, ma non
à’la^faàt, lè°, al lavoór?
“ha fatto, lei, il lavoro?”.
§3b2. I segni accentati non sono formedei pronomi personali tonici.
Sullabasedei clitici del soggetto, si devonodistinguere le classi (a) e (b):mentre
nellaprima si usano soltanto i clitici postverbali
-l, -la, -i
, la secondacomprendepure
lecostruzioni caratterizzatedall’assenzadi clitici del soggetto, nellequali vannousate
le forme verbali di 3a persona singolare.
Classe (a)
. I suoi membri più tipici sono le frasi interrogative introdotte da segni
interrogativi
687
con funzioni sintattichediversedaquelladi soggetto, compresa la fun-
zionedi obliquonelle frasi converbo
ésor
esprimenteun rapportodi identità
688
.Questo
segno con la funzione comunicativadi remaoccupa laposizione inizialedella frase e
687
Esso è
chì
/
cò,
un avverbio interrogativoounnome specificatodaun aggettivo interro-
gativo.
688
Cf. le pp. 61-63.
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