scrìvn’^a sò^fjoól edgniìr^acà
“scrivonoal proprio figliodi venireacasa”,
a tedma-
ànd ed porteèr^pasénsja
“ti chiedo di pazientare” ≈
a dmaànd^a tùti ed porteèr^pa-
sénsja
“chiedo a tutti di pazientare”,
j àn^dìt ed partiìr
“hanno detto di partire”,
i
scrìvon ed gniìr^a cà
“scrivono di venire a casa”,
a dmaànd ed porteèr^pasénsja
“chiedodi pazientare”. Si puòeventualmenteesprimere il soggettodella frase infini-
tiva con un pronome personale tonico per segnalare che esso è il rema contrastivo:
anche qui il pronome viene posto alla destra della forma di infinito ed ospita la pro-
minenza tonica, oltreadavere l’intonazionediscendente; cf., per es.,
alm’à^dmandè
d’andeèro’gh^mì
“mi ha chiesto che ci vada io”,
al m’à^promìs d’andeèro’gh^lùu
“ha promesso di andarci lui”.
In (6) la fraseprincipale reggedue complementi oggetti (diretti): uno è la forma
di infinito, mentre l’altro è un nome/pronome, che ha insieme la funzione di sog-
getto della frase infinitiva e un ruolo semantico che varia a seconda che il verbo di
questa sia intransitivo o transitivo (TEMA in un caso,AGENTE nell’altro). Il se-
condo di tali complementi viene collocato dinanzi al verbo principale (participio
di una formaperifrastica) quando èunpronome clitico; cf., per es.,
i l’àn^vìst^par-
tiìr
“l’hannovistopartire”,
i’l sénton^feèr^di rumoór
“lo sentono fare dei rumori”.
Viene collocato invece in altraposizionequando èunnome (/pronome tonico): può
sia precedere sia seguire la forma di infinito di un verbo intransitivo, mentre va
collocatoprimadella formadi infinitodi unverbo transitivo, chepuò essere seguita
soltanto da un eventuale complemento oggetto. Esempi:
j àn^vìst^al putèn partiìr
“hanno visto il bambino partire” ≈
j àn^vìst^partiìr al putèn
“hanno visto partire il
bambino”,
i sénton^al putèn feèr^di rumoór
“sentono il bambino fare dei rumori”.
Quandopoi il verbodella frase infinitiva è transitivo, sulla base di esigenze comu-
nicative si può scegliere di lasciare inespresso il secondodei due complementi og-
getti, con la conseguenza che il referente del soggetto inespresso della frase
infinitiva può venire identificato sulla sola base del contesto extralinguistico; cf.
per es.,
i sénton^feèr di rumoór
“sentono fare dei rumori”,
j àn vìst^demoliìr la cà
“hanno visto demolire la casa”.
Vannomenzionateaparte frasi quali
a’m sént^mancheèr il fòrsi
“mi sentomancare
le forze”, dove il pronome clitico (
m
in questo caso) non dipende da
sént,
prima del
quale è collocato,mapiuttostodal verbodella frase infinitiva edha rispetto aquesto
la funzione sintattica di obliquo,mentre per il resto la struttura è analoga a quella di
j àn vìst^partiìr al putèn.
§ 5b2. Nelle costruzioni in cui le infinitive funzionano come soggetto
Anziché lecostruzioni attive (1), (2), (3), (4), (6) sopraesaminate, si possonousare
quellepassive corrispondenti, nellequali la fraseprincipalehauna strutturaportante
che si compone del pronome clitico del soggetto
a
,
del pronome riflessivo “passi-
vante”
s
e di una forma verbale di 3a singolare (concordante con
a
), mentre la frase
infinitiva posposta a questa forma verbale ne acquisisce la funzione di soggetto. Va
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