complemento che segnala la “matrice” sintattica di tale segno. Esempio:
al putén
,
i
peénsonch’ i l’àbjon^vìst^incitè
“il bambino [quantoal bambino], pensanoche l’ab-
biano visto in città”.
§ 6b2. Nelle frasi infinitive
Sono frasi limitate ai casi nei quali il soggetto inespresso della frase infinitiva e
quello della frase reggente sono coreferenziali (cioè hanno il medesimo referente).
Si devono distinguere due tipi diversi.
a) La frase con verbo all’infinito è un’interrogativa indiretta introdotta permezzo
di un segno interrogativo (pronome/ nome specificato da un aggettivo interrogativo)
con la funzionedi complementooggettodiretto.Esempi:
a’n sò^miìgachì^juteèr
“non
so chi aiutare”,
a vrìs^saveér che ragaàs^juteèr
“vorrei sapere quali ragazzi aiutare”.
b)La frase infinitivaè introdottapermezzodi unapreposizioneoppure senza l’au-
silio di segni subordinativi. Vale qui un principio assai semplice, che prescinde dalla
funzione sintatticadella frase infinitiva cui appartiene il complementooggettodiretto:
questosegue la formaverbaledi infinitoe, quandononèunpronomepersonaleclitico,
viene inserito dopo il participio delle forme perifrastiche di infinito passato; se poi il
verbo con forma di infinitodipende da un ausiliare (ogruppo ad esso equiparabile), il
pronomepersonaleclitico in funzionedi suocomplementooggettopuòancheprecedere
l’ausiliare.Esempi:
aj’ò^deciìzedcompreèr’la
“hodecisodi comperarla”≈
aj’ò^deciìz
ed compreèr^lamàchina
“hodecisodi comperare lamacchina”,
l’à^vìst^al gaàtmoó-
vor^la còva
“ha visto il gattomuovere la coda”,
a’m sa d’aveér^faàt^un zbaàli
“mi
sembra d’aver fattoun errore”,
a sì^partì dòp^aveèro’l^salutè
“siete parti dopo averlo
salutato”,
a’l són^adrè^feèr
(/
a són^adrè^feèro’l
) “sto facendolo”,
i l’àn^fnì^’d feèr
(/
j àn^fnì^’d feèro’l
) “hanno finitodi farlo”.
Il tipo (b) comprende inoltre ledipendenze“a lungadistanza”, regolatedaprincipi
analoghi a quelli visti per le frasi secondarie con verbo finito. Esempi:
che lavoór
pénsn’i’^d feèr?
“che lavoro pensano di fare?”,
cuànt^sóld pénsiì’v d’aveér^guada-
gnè?
“quanti soldi pensate d’aver guadagnato?”,
al ragaàs, a sperèma ed vèdro’l^in
citè
“il ragazzo, speriamo di vederlo in città”.
§ 6b3. Nelle frasi il cui verbo èuna formadi participio
Le forme di participio con la funzione dimodificatore circostanziale (più spesso
accompagnate dall’avverbio
apeⁿna
) possono reggere un nome o pronome tonico in
funzione di complemento oggetto diretto, che viene collocato dopo di esse. Cf., per
es.,
a partirò apéⁿna^fnì^’l lavoór
“partirò finito il lavoro”.
§ 7. Il complemento oggetto indiretto
Osservazioni preliminari
Il complemento oggetto indiretto realizza in particolare i ruoli semantici di BE-
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