§ 8 a2. Laduplice codificazionedell’obliquo
Unnome, pronome tonicoo avverbio in funzionedi obliquo con ruolo semantico
di META o LOCATIVO può essere inserito in posizione prenucleare per ribadire
un’informazionecondivisa: in tal caso si deveusare insieme il clitico
ghe/gh
per rial-
lacciarsi adesso; cf., per es.,
aRèzat ghevè^tì
“aReggiovai tu”;
inclà^cà^chì a’gh
stì^vueètor°
“inquesta casa abitatevoi [non io]”.Quando invece si sceglie ladoppia
codificazione, ma si pone il segno tonico alla fine della frase, questo è un elemento
distaccato a destra; cf., per es.,
at ghe vè^tì, aRèz
“ci vai tu, aReggio”.
§ 8b. Nelle frasi secondarie
§ 8b1. Nelle frasi con verbo finito
L’elementodi connessione tra le due frasi può essere un segno interrogativo (av-
verbio interrogativo o nomemodificato da un aggettivo interrogativo ed introdotto
da una preposizione) oppure relativo usato in funzione di obliquo nell’ambito della
frase secondaria. Sia il segno interrogativo siaquello relativo
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occupano laposizione
inizialenell’ambitodella frase secondaria.Esempi:
dìi’m inchecitè^a sì^stè!
“dimmi
in quale città siete stati!”,
a vrìs^saveér indò^’t vè
“vorrei sapere dove vai”,
nisón a
sàd’indò^i riìvon
“nessuno sadadovearrivano”,
a’n sò^miìgaconcò^i scrìvon
“non
so con che cosa scrivono”
, còsta l’é^la cà indò^stèma
“questa è la casa nella quale
abitiamo”,
i tòrnon’^int’al paéez d’indò^j’én^rivé
“tornanonel paese dal quale sono
arrivati”.
Se invece ledue frasi vengonoconnesseconunacongiuzione subordinante, l’obli-
quo viene disposto come nelle frasi principali assertive; cf., per es.,
a sò ch’al và^a
Ròma
“so che va aRoma”,
a’n sèma^miìga s’ j àn^tajè^al pàn col corteél
“non sap-
piamo se hanno tagliato il pane con il coltello”.
Vanno ricordate infine le strutture nelle quali un segno interrogativo iniziale (pro-
nome/ avverbio o un nome specificato da un aggettivo interrogativo) ha un rapporto
dipendenziale “a lunga distanza” analogo a quellovisto sopra per il complementoog-
getto (direttoe indiretto); cf., peres.,
indò^penso’t ch’i sìon^andè
“dovepensi chesiano
andati?”,
concò^vóln’i ch’a tajèma^alpàn
?“concosavoglionoche tagliamo ilpane?”.
§ 8b2. Nelle frasi il cui verbo èuna formadi infinito odi participio
Le frasi infinitive sono limitateai casi nei quali il loro soggetto inespressoequello
della frase reggente sono coreferenziali. Si devono distinguere due tipi diversi.
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Va ricordato che il dialetto parmigiano non ammette l’uso di un connettore relativo in
funzione di obliquo per i ruoli semantici di STRUMENTALE,AGENTE (/FORZA) e SPE-
RIMENTATORE; non si possono avere dunque nessi relativi del tipo di quelli di italiano
il
coltello con cui ho tagliato il pane
,
il muratore da cui è stato fatto il lavoro
: nel primo caso
si usa un’alternativa del tipo
al corteél ch’aj’ò^drovè par tajeèr^al pàn
“il coltello che ho
usato per tagliare il pane”,mentre nel secondo si usa la normale costruzione attiva.
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