visto che i segni atoni non possono essere sede del suo accento principale; cf., per
es.,
seèr’la!
“chiudila!” ≈
seèra^la fnéstra!
“chiudi la finestra!”. E’ anche possibile
usare i due costituenti comtemporaneamente, collocando al primo posto il pronome
clitico: in tal caso il nome (/pronome dimostrativo) può essere soltanto un elemento
distaccato a destra, separato per mezzo di una pausa non breve, e ha una semplice
funzione enfatica; cf., per es.,
seèr’la, la fnéstra°!
“chiudila, la finestra!”.
§ 6b. Nelle frasi secondarie
§ 6b1. Nelle frasi con verbo finito
L’elementodi connessione tra ledue frasi puòessereun segno interrogativo (pro-
nome interrogativo/ nome specificato da un aggettivo interrogativo) o un pronome
relativo, chevieneusatocon la funzionedi complementooggettodirettonell’ambito
della frase secondaria eneoccupa laposizione iniziale. Esempi:
a’n sò^miìga chì^at
è^vìst
“non so chi hai visto”,
i’v dmàndon chì chìl^dòni j’àn^vìst
“vi chiedono chi le
donne hanno visto”,
dìi’m cuànt^putén j’àn premjè!
“dimmi quanti bambini hanno
premiato!”,
còsta l’é
^
ladiviìzach’aporteèva^i soldè
“questaè ladivisacheportavano
i soldati”≈
còsta l’è
^
ladiviìza che i soldè
^
i porteèvon
“questa è la divisa che porta-
vano i soldati”.
Al di fuori dei casi ora menzionati, l’elemento di connessione tra le due frasi è
unacongiuzione subordinante (sempliceocomplessa). Poiché i costituenti della frase
secondaria vengonodisposti in linea dimassima secondo i principi visti sopra per le
frasi principali assertive, il complemento oggetto diretto tende a precedere il verbo
se è un pronome clitico,ma a seguirlo se è un nome o un pronome tonico.
Esempi:
a péns ch’i l’àbjon^vìst
“ritengo che l’abbiano visto”,
a’n sò^miìga se i
ragaàs j’an^leét^al lìbor
“non so se i ragazzi hanno letto il libro”,
a’m són^fermè
parchè^a’n seèva^miìga^la streèda
“mi sono fermato perché non sapevo la strada”,
intànt^ch’at fnìs^al lavoór, mì^a leéz
“mentre finisci il lavoro io leggo”.
Un posto a parte va riservato a particolari strutture interrogative che si compon-
gono di due frasi (una principale e una secondaria) connesse per mezzo della con-
giunzione subordinante
che
: esse iniziano conun segno interrogativo (pronomeoun
nome specificatodaunaggettivo interrogativo) chedipendenondal verbodellaprima
frase,ma da quellodella seconda e ha inquest’ambito la funzione sintattica di com-
plemento oggetto diretto. E’un fenomeno che rientra nelle “dipendenze a lunga di-
stanza”. Esempi:
chì^pénso’t che i putén j àn^vìst?
“chi pensi che i bambini abbiano
visto?”,
cuànt^sóldpénsiì’vch’j àbjon^guadagnè?
“quanti soldi pensatecheabbiano
guadagnato?”.
In strutture affini nelle quali l’elemento distaccato a sinistra che ha un rapporto
dipendenziale “a lunga distanza” è un segno diverso da quelli interrogativi, si usa
nella frase secondaria una forma del pronome personale clitico con la funzione di
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