Esempi:
a’m vèd^costrèt a partiìr
“mi vedo costretto a partire”,
a la vèd^deciìza
apartiìr
“lavedodecisaapartire”/
avèd^laMarìadeciìza^apartiìr
“vedoMariade-
cisa a partire”,
al se sénta^disorjentè
“si sente disorientato”;
a’m^sént^straàc
“mi
sento stanco”,
al se crèda^inteligént
“si ritiene intelligente”.
§ 5c2. Nelle frasi con la funzionedimodificatore circostanziale
Il participiopassato in tali frasi vieneusatoperlopiùcon l’avverbio
apéⁿna
in fun-
zionedi suomodificatore; puòessere sia intransitivo sia transitivo. Il soggettodi una
fraseparticipialeconverbo intransitivopuòesserecoreferenzialeononcoreferenziale
conquellodel verbo reggente: nel primocaso rimane inespresso,mentrenel secondo
vieneespressopermezzodi unnomeopronomeche segue immediatamente la forma
di participio; in entrambi i casi il participio concorda ingenere e numero con il sog-
getto (inespressooespresso). Il soggettodi una fraseparticipialeconverbo transitivo
è coreferenziale con quello del verbo reggente e resta inespresso; il participio non
concorda con esso. Si può affermaredunque che la concordanzadel participio con il
suo soggetto è limitata ai casi nei quali questo realizza il ruolo semantico di TEMA
oPAZIENTE.
Esempi:
apéⁿna^desdè, al s’é^mìs^a laminteèro’s
“(subito) dopoessersi svegliato,
ha iniziato a lamentarsi” ≈
apéⁿna^desdeèda, la s’é^mìsa^a laminteèro’s
“(subito)
dopo essersi svegliata, ha iniziato a lamentarsi”,
apéⁿna^riveèda, l’à^pjè^la luùza
“(subito) dopoesserearrivata, haacceso la luce”≈
apéⁿna^riveèdi, j’àn^pjè^la luùza
“(subito) dopo essere arrivate, hanno acceso la luce”,
apéⁿna^sponteèdi il
prìmi^vjoóli, a sèma^andè^int’al prè
“spuntate leprimeviole, siamoandati nel prato”,
apeⁿna^scrìt^la lìtra, j’én^partì
“(subito) dopo aver scritto la lettera, sono partiti”,
apeⁿna^faàt^il facéndi, la dòna l’é^’ndeèda^vìa
“(subito) dopo aver svolto i lavori
domestici, la donna se ne è andata”.
§ 6. Il complemento oggettodiretto
Osservazioni preliminari
Il complemento oggetto diretto esprime più spesso i ruoli semantici di TEMA/
PAZIENTE, a volte invece quelli di BENEFICIARIO/ RICEVENTE, come, per es.,
in
j’àn^jutè’^’l ragaàs
“hanno aiutato il ragazzo”,
al prémia^j’atleéta
“premia gli
atleti”. Nella sua realizzazione prototipica è espresso permezzo di nomi o pronomi
che vengono connessi al verbo reggente senza l’ausilio di preposizioni.
§ 6 a. Nelle frasi principali
§ 6 a1.
Si distinguono tre diverse tipologie, ciascuna delle quali richiede una di-
versacollocazionedel segno in funzionedi complementooggettodirettonell’ambito
della frase.
231