NEFICIARIO/ RICEVENTE (per es., in
deèr
“dare” e
véndor
“vendere”), DESTI-
NATARIO (per es., in
diìr
“dire”) eMETA(per es., in
porteèr
“portare”), accomunati
dal fattoche i primi tre implicanounameta“metaforica”. Il suousohauna restrizione
importante: è limitato ai casi nei quali un nome denota un’entità animata (ometafo-
ricamente intesa come animata); così, per es. nella frase
porteèr^aZvaàn
“portare a
Giovanni” si ha la funzione sintattica di complemento oggetto indiretto, mentre in
porteèr^a cà
“portare a casa” quella di obliquo.
Soltanto quando è espresso permezzo del pronome personale clitico, il comple-
mento oggetto indiretto viene connesso al verbo reggente senza l’ausilio di preposi-
zioni. Negli altri casi si usa la preposizione
a.
§ 7a. Nelle frasi principali
§ 7a1.
Si distinguono le tre diverse tipologie sopra viste per il complemento og-
getto diretto:
1) pronome interrogativo o unnome accompagnato da uno specificatore in-
terrogativo
Questi segni vengono posti all’inizio della frase, preceduti dalla preposizione
a
;
cf., per es.,
achì^è’t^dèal lìbor
?“achi hai dato il libro?”,
achì^véndn’i lacà?
“achi
vendono la casa?”,
a cuànti^ragaàsi ì’v ^portè^i regaàl
? “a quante ragazze avete
portato i regali?”
2) pronomepersonale clitico
Viene collocato prima del verbo nelle frasi non imperative, ma dopo il verbo in
quelle imperative; vistocheprecede il cliticocon la funzionedi complementooggetto
diretto, il suo uso è conforme agli schemi seguenti:
frasi non imperative
clitico
(ogg. indir.)
+ clitico
(ogg. dir.) +
verbo
frasi imperative
verbo+ clitico
(ogg. indir.)
+ clitico
(ogg. dir.) .
Esempi:
a’t jadaàg
“te li do”,
alme dà^i lìbor
“mi dà i libri”,
pòrt’gho’l!
“porta-
glielo!”,
dà’mo’l!
“dammelo!”,
dàa’m i lìbor!
“dammi i libri!”.
3) nome opronome tonico
Un nome o pronome tonico retto dalla preposizione
a
va collocato dopo il verbo
e può sia precedere sia seguire un nome o pronome tonico in funzione di comple-
mentooggettodiretto, secondo i principi che si sonoesposti sopra, trattandodel com-
plemento oggetto diretto. Esempi:
j’àn^dè^’l regaàl a Zvaàn
“hanno consegnato il
regaloaGiovanni”≈
j’àn^dè^aZvaànal regaàl
“hannoconsegnatoaGiovanni il re-
galo”. Se il nome o pronome tonico in funzione di complemento oggetto indiretto
occupa laposizione finaledella frase, esso tendeadessere sededellaprominenza to-
nica di questa, segnalandone il rema.
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