§ 8. L’obliquo
Osservazioni preliminari
La funzione sintattica di obliquo realizza diversi ruoli semantici, tra i quali occu-
pano un posto di primo piano quelli esprimenti le relazioni locali di ORIGINE,
META, LOCATIVO. Può avere inoltre il ruolo semantico di STRUMENTALE e
quelli nonprototipici diAGENTE (/FORZA) eSPERIMENTATORE, peculiari delle
costruzioni passive e semipassive.
Il ruolo semantico di ORIGINE è codificato più spesso permezzo della preposi-
zione
da
, quelli diMETAeLOCATIVOpermezzodi
a
(/
da
quando l’obliquo con il
ruolo semantico di META è un’entità animata
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), quello di STRUMENTALE per
mezzodi
con
.AGENTE (/FORZA) eSPERIMENTATOREdellecostruzioni passive
e semipassive vengono codificati rispettivamente permezzo di
da
e
a
.
I ruoli semantici diMETAeLOCATIVOpossonovenir codificati anchepermezzo
dell’avverbio clitico
ghe/ gh
“ci”.
§ 8a. Nelle frasi principali
§8a1.
Si distinguono anche qui le tre diverse tipologie sopra viste per il comple-
mento oggetto diretto:
a) segni interrogativi (avverbio interrogativo, nome accompagnato da uno speci-
ficatore interrogativo ed introdotto sempre da una preposizione).
Vengonoposti all’iniziodella frase.Esempi:
indò^veè’t
?“dovevai?”,
indò^staà’l
?
“dove abita?”,
d’indò^veénn’i
“da dove vengono?”,
con cò^tàj’ja^al pàn?
“con che
cosa taglio il pane?”,
da chì^é’l^stè^jutè
“da chi è stato aiutato?”,
in che siìt^steè’t?
“in quale posto abiti?”
b) avverbio clitico
ghe/ gh
Haunacollocazioneanalogaaquelladel pronomeclitico
ghe/ gh:
vienecollocato
prima del verbo nelle frasi non imperative, ma dopo il verbo in quelle imperative;
cf., per es.,
al ghe và
“ci va”,
a’gh stèma
“ci abitiamo”,
vàa’gh!
“vacci!,
mèt’gho’l!
“metticelo!”,
mèto’gh dla benziìna!
“mettici della benzina!”
c) altri segni non interrogativi (nome, pronome tonico o avverbio)
Questi segni, che sono sempre introdotti da una preposizione, vengono collocati
dopo il verbo epiù spesso seguonoun eventualenomeopronome tonico in funzione
di complemento oggetto diretto; cf., per es.,
a stèma^aPèrma
(
/in citè
) “abitiamo a
Parma (/in città)”
al và^aRòma
“va aRoma”,
al và^da Zvaàn
“va daGiovanni”,
al
véen^chì
“viene qui”,
i pòrton^la scràna in cà
“portano la sedia in casa”,
al tàja^al
pàn col corteél
“taglia il pane con il coltello”.
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Inquestomodo si permettedi distinguere l’obliquodal complementooggetto indiretto.
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