lavorava” ≈
a’s lavoreèva na vòlta
“si lavorava una volta”. Diversamente, i modifi-
catori dell’atteggiamentodel parlante (come
conmè^dispjezeér
“conmiodispiacere”,
adiìr^la vritè
“a dire la verità”,
a ésor^sinceér
“a essere sinceri”) tendono ad essere
collocati all’iniziodella frase; cf., per es.,
aésor^sinceér, j àn^faàt nagràn^gozineèda
“a essere sinceri, hanno fatto un grande porcheria”.
I modificatori che esprimono abilità esecutiva, ritmo, frequenza, atteggiamento
del soggetto tendonoadesserecollocati dopo il verbo (forma sempliceo intera forma
perifrastica). Esempi:
i pèrlon
^
con facilitè
(/
dificoltè
) “parlano con facilità/ diffi-
coltà”,
l’à^lavorè^con conisjón
“ha lavorato con intelligenza”,
i vàn^ed córsa
(/
con
lentèsa
) “vanno di corsa (/con lentezza)”,
al l’à^jutè oògni^vòlta
“l’ha aiutato ogni
volta”,
a’m són^dezdèdeéz^vòlti
“mi sono svegliatodieci volte”,
al’la fàedpropòsit
(
/sénsa^vreér
) “lo fa di proposito (/senza volere)”.
Se la frase contiene un sintagma nominale con la funzione di complemento og-
getto, la sceltanormaleèquelladi porre talimodificatori dopodi esso; cf., per es.,
aj
ò^faàt^al lavoór deéz^vòlti
“ho fatto il lavorodieci volte”,
i soleévon^al peéz con fa-
cilitè
(/
dificoltè
) “sollevano il peso con facilità (/difficoltà)”,
atm’è^dè^al zbutón ed
propòsit
(
/sénsa^vreér
) “mi hai dato la spintadi proposito /senzavolere”. Imedesimi
seguono pure un eventuale avverbio con la funzione di modificatore restrittivo di
luogo; cf., per es.,
i vàn^foóra^’dcórsa
“vanno fuori di corsa”,
i sèlton^zò^con facilitè
(/
dificoltè
) “saltano giù con facilità/ difficoltà”.
§ 9b. Nelle frasi secondarie
§ 9b1. Nelle frasi con verbo finito
L’elementodi connessione tra ledue frasi puòessereun segno interrogativo (pro-
nome interrogativo o nome che regge un aggettivo interrogativo) con la funzione di
modificatore oppure un avverbio relativo. Sia il segno interrogativo sia l’avverbio
relativo occupano la posizione iniziale nell’ambito della frase secondaria. Esempi:
dìi’m indò^ì^catè^chì^sòld^chì!
“dimmi dove avete trovatoquesti soldi!”,
a vrìs^sa-
veércuànd^i partiràn
“vorrei saperequandopartiranno”,
nisóna sàparché^j én^partì
“nessuno sa perché sonopartiti”,
a’n sò^miìga cmé^j an^faàt
“non so come abbiano
fatto”
, i’n sàn^miìga cuànt^ragaàs é^rivè
“non sanno quanti ragazzi sono arrivati”,
còsta l’é^la cà indò^’j ò^scrìt^la comeédia
“questa è la casa nella quale ho scritto la
commedia”.
Se invece ledue frasi vengonoconnesseconunacongiuzione subordinante, imo-
dificatori vengono disposti come nelle frasi principali assertive; non si forniscono
esempi, limitandosi a rimandare a quanto è stato scritto sopra.
Ancheper imodificatori èammessa l’eventualitàcheunsegno interrogativo iniziale
(pronome/ avverbioounnome specificatodaunaggettivo interrogativo) abbiaun rap-
portodipendenziale“a lungadistanza”analogoaquellovistosopraper il complemento
oggetto (direttoe indiretto)eper l’obliquo; cf., peres.,
indò^pénso’t ch’j’àbjon^magnè?
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