Osservazioni introduttive
Nell’ambito del lessico si deve riservare un posto a parte ai pronomi, agli speci-
ficatori nominali (tra i quali rientranoanche i numerali), allecongiunzioni eallepre-
posizioni semplici: come si è visto sopra, tali segni formano inventari chiusi
comprendenti un numero ridotto di elementi, che il dialettofono deve conoscere in
quanto vengono usati con particolare frequenza ed hanno una funzione essenzial-
mentegrammaticale.Dalladefinizionedella loro semanticapropostanel secondoca-
pitolo dovrebbe risultare chiaro che essi hanno una polisemia diversa da quella di
moltealtreparole, venendoescluse funzioni caratterizzatedaparticolari connotazioni
espressive.Ciòvale ancheper i numerali nei rari casi nei quali vengonousati conun
significatometaforico che li avvicina ai quantificatori generici, per es.,
a’t ’l ò^dìt
mìl^vòlti
“te l’hodettomille volte [= spesso]”: acquisiscono tale significato soltanto
quando specificanoparticolari nomi, formando con essi un sintagma essenzialmente
idiomatico.
Ai segni oramenzionati sene avvicinano altri, già esaminati dettagliatamentenel
medesimo capitolo, che ugualmente formano inventari chiusi e non hanno funzioni
semantiche secondariecaratterizzatedaparticolari connotazioni espressive: lepoche
decine di avverbi primari (cioè non formati da altri segni permezzo del suffisso de-
rivativo -
ment
) e i connettori preposizionali - perlopiù esprimenti relazioni di luogo
odi tempo -, lacui testaèunavverbioprimario.Anch’essi sonoabbastanza frequenti
e possono venir considerati segni di rilevanza grammaticale.
Inquesto capitolo, con il quale simira a sollecitareuna riflessione sulle affinità e
differenzedel dialettoparmigianoedell’italiano, l’analisi sarà limitataai lessemi ap-
partenenti alle categorie sintattiche del nome, dell’aggettivo (funzione di modifica-
tore) e del verbo.
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