Layout 1 - page 155

rappresentano i dueestremi, sonoavverbi,mentre
de spès
511
(/
spès
) “spesso”èpiut-
tostoungruppopreposizionale.A tale scala appartengonopure gruppi quali
in con-
tinuasjón
“continuamente”,
dil vòlti
“a volte”, oppure “X volte”
,
dove X è un
quantificatore (come, per es,. in
nacuèlca^vòlta
“qualchevolta”,
parèci^vòlti
“molte
volte”) o un numerale cardinale (come, per es., in
^
vòlti
“due volte”,
deéz^vòlti
“dieci volte”).
Tranne
meèj
“mai” utilizzato con una funzione semantica diversa (come, per es.,
nella frase
al nemoóra^meèj
“nonmuoremai”, con la quale si segnala che una vi-
cenda attesa non si realizza), questimodificatori restrittivi di frequenza non si com-
binano con verbi denotanti azioni/ processi il cui esito comporta uno stato
irreversibile
512
per gli individui denotati dai nomi (/pronomi) con il ruolo semantico
diTEMA/PAZIENTEche funzionanocome soggettodi unverbo intransitivoocome
complemento oggetto diretto di uno transitivo; non si può dire dunque
al moóra^de
spès
“muore spesso”,
j al maàson dò^vòlti^al dì
“l’uccidono due volte al giorno”.
Quandopoi unnomeèdi numeroplurale, la limitazionevaleper i gruppi di individui
specifici, ma non per i tipi di individui, sicché una frase del tipo
i maàsn’^il vaàchi
dò^vòlti^al dì “
uccidono levaccheduevolteal giorno”èaccettabile, secon l’espres-
sione
il vaàchi
si fa riferimento ad un tipo piuttosto che ad un gruppo.
Esempi che illustrano l’uso dei segni di questa classe:
i tacaàgnon^sémpor
“liti-
gano sempre”,
dil vòlti al dòrma
“avoltedorme”,
l’é’^ndè^foóra sìnc^vòlti
“èuscito
cinque volte”.
Gli avverbi
sémpor
e
meèj
possonovenireusati anche in frasi il cuiverbosi compone
della copula e di un aggettivo denotante una peculiarità non duratura; esempi:
stè^ra-
gaàs l’é^sémpor^stùf
“questo ragazzoèsemprestanco”,
stè^cànaln’é^meèj^saàsi
“que-
stocanenonèmai sazio”
513
.Diversamente, una frasedel tipo
l’é^sèmpr’^inteligént
“è
sempre intelligente” non è accettabile, ameno che non si attribuisca ad essa un senso
quale “si comporta sempre inmaniera intelligente”.
Degno di nota è il fatto che la frequenza può venire espressa anche permezzo di
gruppi idiomatici più espressivi quali
la smaàna^di dù^saàbot
“la settimana dei due
sabati” [=mai],
cuànd^a fjoòca^ròs
“quandonevica rosso” [=mai],
aogni^mòrta^’d
peèpa
“a ognimorte di papa”/
aogni^mòrta^’d vèscov
“a ognimorte di vescovo” [=
raramente]; a questi si può aggiungere il gruppo
a oògni^piseèda^’d càn
“a ogni pi-
sciatadi cane” [= spesso], usato in frasi del tipo
còl^treéno^chì al se férmaaoògni^pi-
seèda^’d càn“
questo treno famolte fermate”.
510
Il dialettoparmigianousacomealternativaa
meèj
l’espressione idiomatica
la smàna^di
dù^saàbot
“la settimana dei due sabati”.
511
Spès
è riconducibile a lat
. spĭssu
(
m
) “denso” (cf. Rohlfs, op. cit., vol. 3°, p. 273).
512
Cf. Talmy, op. cit., p. 63.
513
Con laprima frase si comunicache il ragazzoèpiù spesso stanco,mentrenella seconda
che il cane è più spesso affamato.
142
1...,145,146,147,148,149,150,151,152,153,154 156,157,158,159,160,161,162,163,164,165,...329
Powered by FlippingBook