mè^dispjazeér
“conmiodispiacere”; cf., per es.,
fortunatamént j én^rivè
“fortunata-
mente sono arrivati”,
j én^rivè, fortunatamént
“sono arrivati, fortunatamente”,
pur-
troòp l’é^stùf
“purtroppo è stanco”,
l’é^stùf, purtroòp
“è stanco, purtroppo”.
§ 9. Delimitazionedella semanticamodale
Rientra qui l’avverbio
puùr
“pure”, usato soltanto nelle frasi principali. Unito a
forme verbali di imperativo, ne disambigua la semantica selezionando il significato
di “permettere”; cf., per es.,
và^puùr!
“vai pure!” [= ti permetto di andare]. Ha una
funzione analoga quando è usato con la costruzione
che
+ forma di 3a persona del
congiuntivo presente, che funziona come variante dell’imperativo, visto che questo
manca di forme di 3a persona; cf., per es.,
ch’al vaàga^puùr!
“che vada pure!”.
§ 10. Delimitazionedell’ambito temporale
Gli avverbi
prìma
529
“prima”,
doòp
(/
doòpa
)
530
“dopo”,
intànt
531
“intanto, frat-
tanto”permettonodi fissareunacronologia in rapportoadunavicendachenonviene
espressa, ma può essere “ricostruita” sulla base del contesto; esempi:
a riìv^doòpa
(
/prìma
) “arrivo dopo (/prima)”,
intànt almaàgna
“intantomangia”.
Gli avverbi
bonoóra
532
(/
preést
533
) “presto” e
tèrdi
534
“tardi” definiscono invece
un rapportocronologicoconunaprevisionechenon si realizza: con
bonoóra
(/
preést
)
si indica che una vicenda avviene prima del previsto, mentre con
tèrdi
che avviene
dopo. Esempio:
at sì^gnù^bonoóra
(/
tèrdi
) “sei venuto presto (/tardi)”.
Con
sùbit
(
/subìta
)
535
“subito, immediatamente”,
ormeèj
“ormai”,
apéⁿna
“appena”,
béle
“già” si fissapoi la cronologiadi unavicenda in rapporto adunpuntod’osserva-
zione, che nelle frasi principali si identifica più spesso con l’atto comunicativo.
L’avverbio
sùbit
(
/subìta
) evidenziaun intervallo temporale immediatamente suc-
cessivo a quellodel puntod’osservazione, che nelle frasi principali può identificarsi
con l’atto comunicativo oppure situarsi in un intervallo anteriore o posteriore, più
spesso fissato con la frase precedente; cf., per es.,
a vaàg^sùbit
“vado subito”,
al
veén^sùbit
“viene subito”,
cuànd^i s’àn^vìst, j én^andè^vìa^sùbit
“quando ci hanno
visti, sene sonoandati subito”,
cuànd^at fnirè^’l lavoór, at pagarò^sùbit
“quando fi-
nirai il lavoro, ti pagherò subito. Pure
ormeèj
536
denota un intervallo temporale suc-
529
E’ riconducibile all’avverbio latino
primā
“per prima cosa” (cf. Rohlfs, op. cit., vol.
3°, p. 274).
530
E’ riconducibile a lat.
de
+
post
(cf. Rohlfs, op. cit., vol. 3°, p. 222); la vocale –
a
della
variante
doòpa
è dovuta ad analogia su
prìma
.
531
Continua lat. volg.
in tantu
.
532
Continua lat.
bonā horā
“di buon’ora”.
533
E’ riconducibile all’avverbio latino
praestō
(cf. Rohlfs, op. cit., vol. 3°, p. 272).
534
Potrebbe essere un italianismo.
535
E’ riconducibile a lat.
subitō
(cf.Rohlfs, op. cit., vol. 3°, p. 271); lavocale–
a
dellava-
riante
subìta
è dovuta ad analogia su
prìma
.
536
Esso puòmodificare anche gli aggettivi indicanti proprietà transitorie: cf., per es.,
un
147