Contesto (b). Si usa in tutti i casi la variante
a
·
n
, la cui vocale d’appoggio
a
viene
scritta conunpunto in altoper indicare che essa èun elemento aggiuntivo rispetto a
n
.
Esempi:
a
·
npjoóva^miìga°?
“forsechenonpiove?”
557
,
a
·
ngh’é^miìga^darìdor°?
“forse
chenonc’èda ridere?”,
a
·
nveén’ja^miìga?
“forsechenonvengo?”,
a
·
nveén’la^miìga
“forse che (lei) nonviene”,
a
·
n la fàn’i^miìga?
” forse che non la fanno?”,
a
·
n s’al to-
lì’v^miìga?
“forse che non ce lo prendete?”,
a
·
n t’la dà’l^miìga?
“forse che non te la
dà?”,
a
·
n gh’la dàn’i^miìga?
“forse che non gliela danno?”,
a
·
n gh’al scrìvn’i^miìga?
“forse che non glielo scrivono?”
a
·
n t’j’èma^miìga^dè?
“forse che non te li abbiamo
dati (/ te leabbiamodate)?”.
Lacostruzioneoravista servea formare interrogative“retoriche”, cheevidenziano
l’orientamento del parlante verso la risposta “sì”
558
. Se si vogliono formare invece
frasi interrogative normali, che non evidenziano nessun orientamento del parlante
verso un tipo di risposta, si deve omettere
ne/n
, utilizzando il solo
miìga.
Esempi:
ò’ja^miìga^faàt^al lavoór?
“nonho fatto il lavoro?”,
à’l^miìga^faàt^al lavoór?
“non
ha fatto il lavoro?”,
é’l^miìga^’ndè?
“non è andato?”,
én’i^miìga^’ndè?
“non sono
andati?”,
arvìm’ja^miìg’^il pòrti?
“non apriamo le porte?”,
al vdì’v^miìga?
“non lo
vedete?”,
pjoóva^miìga?
“non piove?”,
gh’é^miìga^da rìdor?
“non c’è da ridere?”,
a·gh dè’t^miìg’^al regaàl?
“non dai a lui (/lei/ loro) il regalo?”,
a·m vèdn’i^miìga?
“nonmi vedono?”,
veén’ja^miìga
“nonvengo?”,
veén’la^miìga?
“(lei) nonviene?”,
la fàn’i^miìga?
”non la fanno?”,
s’al tolì’v miìga?
“non ce lo prendete?”,
t’la
dà’l^miìga?
“non te la dà?”,
gh’la dàn’i^miìga
“non gliela danno?”,
gh’al
scrìvn’i^miìga?
“nonglielo scrivono?”
t’j’èma^miìga^dè?
“non te li abbiamodati (/
te le abbiamo date)?”.
Il negatore
ne/n
non viene usato nelle frasi imperative negative, che vengono
espresse di preferenza con una costruzione che si compone di forma di imperativo
dell’ausiliare
steèr
“stare” +
miìga
+ infinito; cf., per es.,
stà^miìga^feèro’l!
“non
farlo!”,
stà^miìga^scrìvor^dil lìtri!
“non scrivere delle lettere!”,
stì^miìga^’ndeèr!
“nonandate!”,
stì^miìga^tocheèr^gnénta!
“non toccatenulla!”. Inalternativaallaco-
struzione con
steèr
se ne puòusare una che si compone di forma di imperativodi un
verbo non ausiliare +
miìga,
cui tale forma s’appoggia; cf., per es.,
andì^miìga^vìa!
“non andate via!”,
fà^miìga^al stùpid!
“non comportarti da sciocco!”.
Nelle frasi secondarie infinitive si tende adusare il solo
miìga
,ma un’alternativa
con entrambi i negatori non è del tutto esclusa. Ecco alcuni esampi:
a te dmànd d’
andeèr^miìga^vìa
(/
a te dmand d’n’andeèr^miìga^vìa
) “ti chiedo di non partire”,
aj
ò^deciìz ed compreèr^miìga cla^màchina^lì
“hodecisodi non comprarequellamac-
china”,
a’m^sàd’aveér^miìga^sarè^lapòrta
(/
a’m^sàd’n’aveér^miìga^sarè^lapòrta
)
557
Questa frase e la seguente si distinguono da quelle assertive negative soltanto grazie
alla particolare curva intonazionale con cui si pronuncia l’ultima parola del blocco fonico.
558
Per il problema cf. Gobber, op. cit., pp. 90-91, R. Zanuttini,
Negation and Clausal
Structure. AComparative Study of RomanceLanguages,
Oxford, 1997, p. 55 e ss.
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