rale
un,
formando gruppi idiomatici corrispondenti a it.
nessuno
in funzione di ag-
gettivo; esempi:
a n’ò^vìst gnàn^un^càmjon
“non ho visto nessun autocarro”,
a
n’é^gnù gnàn^na ragaàsa
“non è venuta nessuna ragazza”.
L’aggettivo s
ól
550
“solo” usato come avverbio restringe ad una sola le “opzioni”
previste sullabasedel contestocomunicativo. Può funzionarecomemodificatore sia
di un intero complemento, sia del verbo; esempi:
a sarà^na séⁿna sól^pr’òmi
“sarà
unacena soltantoperuomini”,
al pénsa^sól aj sò^afeèri
“pensa soltantoai suoi affari”.
Va qui aggiunto che il dialetto parmigiano usa più spesso la strategia alternativa
e
baàsta
“e basta”; esempi:
a’gh n’ò^vùna e baàsta
“ne ho una soltanto”,
al la
poól^feèr^lùebaàsta
“lapuò fare soltanto lui”,
j àn^guardèebaàsta
“hanno soltanto
guardato [= si sono limitati a guardare”]”.
§ 2. Lanegazione
La negazione, equiparabile aimodificatori, comprende due segni: il negatore cli-
tico
ne
(
/n
)
551
“non”, che precede verbo, e il negatore tonico
miìga
552
,
che segue im-
mediatamente il verbo (l’ausiliare nelle forme perifrastiche). Anziché
miìga
si può
usareeventualmente
briìza
553
, chevienecollocatonell’ambitodella frase (/sintagma)
secondo lemedesime regole di
miìga
,ma, diversamente da questo, è un segno enfa-
tico (con significato “per nulla”
554
) con cui esclude del tutto una qualità/ vicenda;
funziona comemodificatore degli aggettivi qualificativi e, più di rado, dei verbi in-
transitivi (cf., per es.,
un òm briìza^fùrob
“un uomo per nulla furbo”,
cl’òm^chì al
n’é^briìza^fùrob
“quest’uomononèper nulla furbo”,
a·ndzuneèr^briìza
“nondigiu-
nare affatto”).
Per negare le frasi assertive e quelle secondarie con verbo finito vengono usati i
due segni contemporaneamente nella costruzione
ne
(
/n
) + verbo +
miìga
555
.
Lame-
desima costruzionevieneutilizzata anchenelle interrogativedirette “retoriche”, nelle
quali talora, come sotto si vedrà, il negatore clitico iniziale di frase si presenta nella
forma
a·n
(cioèvariante
n
precedutadaun appoggiovocalico
a
); se invece le interro-
gativenon sono “retoriche”, si usa il solo
miìga.
Purenelle frasi secondarie infinitive
si usanoentrambe lecostruzioni,mentre inquelle imperativeèammesso il solo
miìga
.
Si passa ora all’esame della costruzione
ne
(
/n
) + verbo +
miìga,
definendo le
normedell’usodel negatoreclitico
ne
(
/n
)
,
chevienecollocato immediatamenteprima
550
Continua lat.
solu
(
m
).
551
E’ il risultatodi una riduzione a partire da lat.
non
(cf. Rohlfs, op. cit., vol. 3°, p. 303).
552
E’riconducibile a lat.
mīca
“briciola” (cf. Rohlfs, op. cit., vol. 3°, p. 304).
553
All’origine latinadi
briìza
, cheha la funzione semanticaprimariadi “briciola”, si èac-
cennato alla nota 64 (p. 18).
554
Si spiega così l’uso di
briìza
nel sintagma
poòc o briìza
“poco o nulla”, alternativo a
poòc o gnénta.
555
Tale costruzione è affine a quella
ne
+ verbo+
pas
del francese.
151