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che maneèra pagarèm’ja^i deébit?
“in che modo pagheremo i debiti?”. A tali do-
mande si può eventualmente rispondere iniziando con l’avverbio
acsì
“così”.
Gli avverbi nonprototipici
B
§ 1. Funzione correttiva
Alcuni avverbi possonomodificareun interogrupponominaleche fungedaattante
ocircostantedi unverbo; per questa ragione tendonoavenirecollocati dinanzi a tale
gruppo o ad un’eventuale preposizione che l’introduce.
fìn
549
“perfino, fino”evidenziaun’informazione saliente (ovveroun rema) riguardo
a un’opzione che non rientra fra quelle attese sulla base del contesto comunicativo.
Funziona comemodificatore dell’intero complemento; esempi:
fìn
^
sò^mojeéra la’n
l’eèva^miìga^conosù
“perfino suamoglienon l’avevaconosciuto”,
j én^stè fìn^inga-
leéra
“sono stati perfino in prigione”,
a són^andè fìn^a Pèrma
“sono andato fino a
Parma”,
j én^rivè fin^da l’éstor
“sonoarrivati perfinodall’estero”,
a’t al dzeèva fìn^da
l’aàn^pasè
“te lo dicevo già dall’anno scorso”.
Può avere anche la normale funzione di modificatore del verbo; esempio:
par tì
aj ò^fìn^robè
“per te hoperfino rubato”.
ànca
(varianteabbreviata
àn
) “anche”evidenziaun’informazione salienteche in-
tegraquantoègiànoto sullabasedel contesto.Esempi del suousocomemodificatore
dell’intero complemento:
a veénàn^mì
“vengo anch’io”,
j àn^tacagnè ànca^coj zvi-
nànt
“hanno litigatoanchecon i vicini”,
aveén^Zvaàn,moànca^mì
“vieneGiovanni,
ma anch’io”.
Può fungereanchedamodificatoredi unverboodi unaggettivo in funzionepredi-
cativa; esempi:
ajò^ànca^scrìtaBològna
“hopurescrittoaBologna”,
at sì^ànca^fùrob
“sei anche furbo”.
gnànca
(formaabbreviata
gnàn
) “neanche, nemmeno”presentaaffintà semantiche
con
ànca,
introducendo anch’essoun’ informazione saliente che integraquanto ègià
noto sulla base del contesto: se ne differenzia perché compare in frasi negative e la
nuova informazione concerne un’eventualità - nota dal contesto - che nonviene rea-
lizzata.Esempi del suousocomemodificatoredell’interocomplemento.Esempi:
a’n
són^partì gnàn^mì
“non sono partito nemmeno io”,
i’n l’àn^dìt gnànc’^a nueètor
“non l’handettoneppureanoi”
a’n t’ògnànc’^innoòta
“nonmi importanulladi te”;
in luogo di quest’ultima frase si può usare un’espressione alternativa più “colorita”
e volgare quale
a’n t’ò^gnàn^caghè
“non ti ho nemmeno cagato”.
Questo avverbiopuò fungere anchedamodificatoredi unverboodi un aggettivo
in funzione predicativa; esempi:
a n’ò^gnànca^scrìt a Bològna
“non ho nemmeno
scritto aBologna”,
ant sì^gnànca^fùrob
“non sei nemmeno furbo”. Infine, come già
si è accennato sopra, la sua forma abbreviata
gnàn
si combina con l’aggettivonume-
549
E’ riconducibile a lat.
fine
(
m
); per la sua evoluzione sintattica cf. Rohlfs, op. cit., vol.
3°, pp. 296-297.
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1...,153,154,155,156,157,158,159,160,161,162 164,165,166,167,168,169,170,171,172,173,...329
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