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farénsa^tra’n càn^e ’n gaàt
“differenza tra un cane e un gatto”
574
,
difarénza^tra i
dù^ragaàs
“differenza tra i due ragazzi”.
§ 6. Preposizione
par
575
Lasua forma
par
si riducea
pr
dinanzi avocale
.
Esempi:
par fortóⁿna
“per fortuna”,
pargniìro’t a toór
“pervenireaprenderti”,
par ’l onoór
“per l’onore”,
par j onoór
“per
gli onori”,
par la vìta
“per la vita”,
par n’amiìga
“per un’amica”,
pr’al preémi
“per il
premio”,
pr’i preémi
“per i premi”,
pr’il vìti
“per le vite”,
pr’unamiìg
(ma anche
par
n’amiìg
)“per un amico”,
pr’andeèr
“per andare”,
pr’ezémpi
“per esempio”.
Questa preposizione introduce più spesso modificatori del verbo, che possono
avere varie funzioni semantiche.
Connetteaverbi dimovimentonomi comuni di luogochepermettonodi precisare
suquale superficie talemovimentoavviene; esempi:
avaàg^par la streèda
“vadoper
la strada”,
al còra^pr’al boòsc
“corre per il bosco”.
Connette a verbi di azione (/attività)modificatori circostanziali che esprimono il
fineobeneficiario; nel primocaso regge siagruppi nominali sia frasi infinitive,men-
trenel secondo soltantogruppi nominali; esempi:
i lavoóronpar lagloòrja
“lavorano
per lagloria”,
avaàgpar fónz
“vadoper funghi”,
avaàg^a leét pr’arpozeèro’m
“vado
a letto a riposarmi”,
al mùcia^di sòld par feèro’s^la cà
“mette da parte dei soldi per
farsi la casa”,
a lavoór par la famìa
“lavoroper la famiglia”,
j al fànpar lù
“lo fanno
per lui”.
Puòvenire usata indipendenza da lessemi verbali di qualsiasi tipoper introdurre
modificatori circostanziali esprimenti unacausa; esempi:
al tuùbal s’é^ròt pr’al zeél
“il tubo s’è rotto per il gelo”,
a’s sèma^stufè pr’al troòp^lavoór
“ci siamo stancati
per il troppo lavoro”,
al scaàpa par la paùra
“scappa per la paura”,
i l’àn^masè par
zbaàli
“l’hanno ucciso per errore”.
Se il nomechedaessadipendedenotaesseri umani, il gruppopreposizionalepuò
esprimereunmodificatoredel puntodi vista - alternativoallacodificazionepiùespli-
cita per mezzo della costruzione
penseèr che
“ritenere che” -, che è distaccato dal
nucleo della frase e più spesso si trova alla sua sinistra; esempi:
par loór, l’é^na
beéla^coòza
“secondo loroèunabellacosa”,
parmì, i s’én^comportè^bén
“secondo
me si sono comportati bene”.
Più di rado
par
introduce nomi con la funzione di obliquo associata ai ruoli se-
mantici diMETAeSTRUMENTO; inquest’ultimo casoviene scelta in alternativa a
con
per introdurreunnomechedenotaun tramitepiuttostocheunoggettoutilizzabile
come strumento.Esempi:
al caàsca^par teéra
“cadea terra”,
a spidìs^la lìtrapar co-
reér
“spedisco la lettera tramite corriere”.
574
In una frase quale
a’gh’é^na beéla^difarénsa tra’n càn^e ’n gaàt
“c’è una bella diffe-
renza tra un cane e un gatto”, invece il sintagma
tra’n càn^e ’n gaàt
dipende dal verbo piut-
tosto che dal nome, precisando l’ambito per il quale l’asserzione vale.
575
Continua lat.
per
.
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