meèr
“chiamare, invitare” segnalanoazioni comunicativedel soggettovolteacondizio-
nare ilcomportamentodeipartnerdellacomunicazione; sepoiquestesortiscono l’effetto
desiderato, il soggetto riesce a
parsuàdor/ convìncior
“persuadere/ convincere” i suoi
partner
762
e, in diversi casi, a
otgniìr
“ottenere”/
scrocheèr
“scroccare” oppure sempli-
cemente
saveér
“sapere” [cioèvenir a sapere]. Il verbo
promètor
“promettere” esprime
inveceun impegnodel soggettoadagire, chediventaunaminacciaquando si usa
mina-
ceèr
“minacciare”; con
confermeèr
“confermare” e
dezdiìr
“disdire” (con il quale pre-
senta talune affinità semantiche
arnonsjeèr
“rinunciare”) poi si comunica l’intenzione
di realizzareomenoquantodeciso inprecedenza,mentre congli affini
aceteèr
“accet-
tare”e
rifjuteèr
“rifiutare” si segnala l’accettazioneomenodi unaproposta/ offerta.
Con
ringrasjeèr
“ringraziare” il soggettoesprime lapropriagratitudineperquanto
è stato fattodai partner della comunicazione,mentre con
laminteèros
“lamentarsi” il
proprio risentimentoper quantoè successo; con
scuzeèros
“scusarsi”poi si giustifica
per il comportamento da lui tenuto.
Con
onoreèr
“onorare”,
lodeèr
“lodare”
763
(event.
stimeèr
“stimare”) il soggetto
esprime ilproprioapprezzamentonei confrontideipartnerdellacomunicazione,mentre
con
braveèr
“sgridare”e
criticheér
“criticare” lapropriacondanna;
derìdor
“deridere”/
torliìr
“prendere in giro”/
fòtor
“sfottere” poi denotano piuttosto comportamenti can-
zonatoridel soggetto, chepossonoeventualmente
oféndor
“offendere”,mentre
scarseèr
“scherzare”denota ilparlare inmodospiritoso. Iverbi
screditeèr
“screditare”/
sparleèr
“sparlare”, che hanno come possibile risultato
compromètor
“compromettere”, si dif-
ferenzianodaquelli oravisti perché l’atteggiamentodel soggetto riguardapersonedi-
versedai partner della comunicazione.
Vi sonopoi verbi dellacomunicazione linguisticache si rapportanoacontesti par-
ticolari, caratterizzati daunproprio cerimoniale eda ruoli istituzionalizzati; si pensi,
per esempio a
proceseèr
“processare” e ai suoimeronimi
imputeèr
“imputare”,
asòl-
vor
“assolvere”
condaneèr
“condannare”, usati innanzituttonei tribunali, a
delibereèr
“deliberare”e
prorogheèr
“prorogare”, concernenti prerogativedi organi collegiali o
autorità, a
bendiìr
“benedire” e
badzeèr
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“battezzare”, peculiari della liturgia reli-
giosa, oppure a
marideèr
“sposare”/
spozeèr
“sposare”, che presuppongono una ce-
rimonianuziale.Aquesti si puòaggiungere
scomunicheèr
“scomunicare”, prerogativa
di un’autorità che detiene ilmonopolio di una certa ideologia.
§2. Transazioni commerciali e trasferimenti di proprietà
Sono azioni peculiari dei soli esseri umani, che vengono condotte eventualmente
con l’ausilio della comunicazione linguistica. Sono denotate da verbi quali
barateèr
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Nei casi dei comandi e dei divieti questi inoltre ubbidiscono (
obdìson
, inf.
obdiìr
).
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Aquesto si avvicina
rufjaneèr
“ruffianare”, che denota una lode non sincera, fatta con
secondi fini.
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Questo verbo è usato pure nel gioco delle carte per esprimere l’attribuzione di valori
particolari ad alcune di esse e significa inoltre “malmenare”.
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