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meèr
“chiamare, invitare” segnalanoazioni comunicativedel soggettovolteacondizio-
nare ilcomportamentodeipartnerdellacomunicazione; sepoiquestesortiscono l’effetto
desiderato, il soggetto riesce a
parsuàdor/ convìncior
“persuadere/ convincere” i suoi
partner
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e, in diversi casi, a
otgniìr
“ottenere”/
scrocheèr
“scroccare” oppure sempli-
cemente
saveér
“sapere” [cioèvenir a sapere]. Il verbo
promètor
“promettere” esprime
inveceun impegnodel soggettoadagire, chediventaunaminacciaquando si usa
mina-
ceèr
“minacciare”; con
confermeèr
“confermare” e
dezdiìr
“disdire” (con il quale pre-
senta talune affinità semantiche
arnonsjeèr
“rinunciare”) poi si comunica l’intenzione
di realizzareomenoquantodeciso inprecedenza,mentre congli affini
aceteèr
“accet-
tare”e
rifjuteèr
“rifiutare” si segnala l’accettazioneomenodi unaproposta/ offerta.
Con
ringrasjeèr
“ringraziare” il soggettoesprime lapropriagratitudineperquanto
è stato fattodai partner della comunicazione,mentre con
laminteèros
“lamentarsi” il
proprio risentimentoper quantoè successo; con
scuzeèros
“scusarsi”poi si giustifica
per il comportamento da lui tenuto.
Con
onoreèr
“onorare”,
lodeèr
“lodare”
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(event.
stimeèr
“stimare”) il soggetto
esprime ilproprioapprezzamentonei confrontideipartnerdellacomunicazione,mentre
con
braveèr
“sgridare”e
criticheér
“criticare” lapropriacondanna;
derìdor
“deridere”/
torliìr
“prendere in giro”/
fòtor
“sfottere” poi denotano piuttosto comportamenti can-
zonatoridel soggetto, chepossonoeventualmente
oféndor
“offendere”,mentre
scarseèr
“scherzare”denota ilparlare inmodospiritoso. Iverbi
screditeèr
“screditare”/
sparleèr
“sparlare”, che hanno come possibile risultato
compromètor
“compromettere”, si dif-
ferenzianodaquelli oravisti perché l’atteggiamentodel soggetto riguardapersonedi-
versedai partner della comunicazione.
Vi sonopoi verbi dellacomunicazione linguisticache si rapportanoacontesti par-
ticolari, caratterizzati daunproprio cerimoniale eda ruoli istituzionalizzati; si pensi,
per esempio a
proceseèr
“processare” e ai suoimeronimi
imputeèr
“imputare”,
asòl-
vor
“assolvere”
condaneèr
“condannare”, usati innanzituttonei tribunali, a
delibereèr
“deliberare”e
prorogheèr
“prorogare”, concernenti prerogativedi organi collegiali o
autorità, a
bendiìr
“benedire” e
badzeèr
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“battezzare”, peculiari della liturgia reli-
giosa, oppure a
marideèr
“sposare”/
spozeèr
“sposare”, che presuppongono una ce-
rimonianuziale.Aquesti si puòaggiungere
scomunicheèr
“scomunicare”, prerogativa
di un’autorità che detiene ilmonopolio di una certa ideologia.
§2. Transazioni commerciali e trasferimenti di proprietà
Sono azioni peculiari dei soli esseri umani, che vengono condotte eventualmente
con l’ausilio della comunicazione linguistica. Sono denotate da verbi quali
barateèr
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Nei casi dei comandi e dei divieti questi inoltre ubbidiscono (
obdìson
, inf.
obdiìr
).
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Aquesto si avvicina
rufjaneèr
“ruffianare”, che denota una lode non sincera, fatta con
secondi fini.
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Questo verbo è usato pure nel gioco delle carte per esprimere l’attribuzione di valori
particolari ad alcune di esse e significa inoltre “malmenare”.
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