Vi sono poi espressioni idiomatiche nelle quali gli aggettivi dei colori hanno si-
gnificati differenti daquelli usuali. Si pensi inprimo luogoa
vén^bjànc
“vinobianco”
≈ vén^ròs
“vino rosso”
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oppure a
pàn^niìgor
“pane nero”: il vino bianco non è
bianco, ma giallognolo, mentre quello rosso è di un colore più vicino al nero che al
rosso, il pane nero non è nero, ma piuttosto di un coloremarrone scuro. La distanza
dal significatoprincipale è ancoramaggiore in sintagmi idiomatici quali
bjànc e ròs
cmé^na roóza
“bianco e rosso come una rosa [= in ottima salute],
vérd cmé^l’aàj
“verde come l’aglio” [= pieno di collera],
vèdor’la^niìgra
“vederla nera” [= senza
prospettive],
ésr’^al vérd
“essere al verde [senza soldi]”.Va ricordata infine la frase
cuànd^a fjoòca^ròs
“quando nevica rosso” [=mai].
Lequalitàdell’esperienza tattile (intesa in senso lato) possono concernereaspetti
diversi, quali consistenza, peculiaritàdella superficie, temperatura, tassodi umidità.
La consistenzaprototipicaviene espressa congli aggettivi qualificativi primari
duùr
“duro” (femm.
duùra
)/
soòd
“sodo” (femm.
soòda
) ≈
mòrbi
/
mòrbid
“morbido, sof-
fice” (femm.
mòrbida
)/
molzén
“molle” (femm.
molzéⁿna
), mentre con
tgnìs
“sodo,
tiglioso”
742
(femm.
tgnìsa
) ≈
tènor
“tenero,morbido” (femm.
tè . nra
/
tè . ndra
) si defi-
nisce in primo luogo una consistenza verificabile con lamasticazione; degni di nota
sono i sintagmi
duùr cmé^’l feér
“duro come il ferro” [=molto duro],
tènor cmé^’l
buteér
“tenero come il burro” [=molto tenero”], comepure l’usometaforicodi
duùr
nei sintagmi
duùr^damandeèr^zò
“difficileda sopportare”,
steèr^duùr
“impuntarsi”.
Lepeculiaritàdella superficievengonoespressecongli aggettivi qualificativi primari
rùvid
“ruvido” (femm.
rùvida
) ≈
lìs
“liscio” (femm
. lìsa
); degno di nota è l’usome-
taforico di
lìs
nel sintagma
ésor^lìs
“essere senza soldi”. La temperatura, fenomeno
transitorio, viene espressa con gli aggettivi primari
frèd
“freddo” (femm
. frèda
),
frèsc
“fresco, quasi freddo” (femm
. frèsca
),
tèvod
“tiepido” (femm
. tèvda
) e
chèld
“caldo” (femm
. chèlda
) e con quello secondario
bojént
“bollente, rovente” (femm
.
bojénta
); degni di nota sono il sintagma
frèd cmé^’n ciòld
“freddo come un chiodo”
[= freddissimo] come pure l’usometaforico di
frèsc
nel sintagma
steèr^frèsc
“stare
fresco” [=aspettare invanociòche si desidera]. Il tassodi umidità, chepureconcerne
fenomeni transitori, viene espresso congli aggettivi qualificativi primari
baàgn
“ba-
gnato” (femm
. baàgna
) ≈
sùt
“asciutto” (femm
. sùta
); degni di nota sono i gruppi
baàgn^moój
“bagnato fradicio”,
sùt cmé^nabrèsca
“asciuttocomeun favo” [=com-
pletamenteasciutto], comepure l’usometaforicodi
sùt
nei sintagmi
sùt sùt
“per dirla
in breve”,
ésr’^int la sùta
“essere al verde”.
Allequalitàdell’esperienza tattile si avvicinanoquelle relativeal peso, che l’uomo
stabilisce inmaniera approssimativa sollevando gli oggetti o appoggiandoli sul pro-
prio corpo. Esse sonodenotate inprimo luogopermezzodegli aggettivi
alzeér
“leg-
gero” (femm
. alzeéra
) ≈
pézant
“pesante” (femm
. pézanta
); con altri aggettivi quali
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Per qualificare il vino si usano inoltre gli aggettivi
feérom
“fermo” ≈
spumànt
“spu-
mante”.
742
Cf., per es.,
pàn^tgnìs
“pane tiglioso (che simastica a fatica)”.
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